La reincarnazione? Un errore della memoria www.focus.it 3.4.2007
Avete mai avuto dei “deja vu”? Vi è mai sembrato di ricordare esperienze strane e misteriose vissute in una vita precedente? Siete stati vittime di un rapimento da parte degli alieni? La cosa potrebbe a prima vista far sorridere, in realtà si tratta di un problema serio, più diffuso di quel che sembra. Secondo un recente studio chi ne soffre è più portato degli altri a confondere le fonti delle informazioni che immagazzina nel proprio cervello.
Maarten Peters della Maastricht University (Olanda) ha intervistato i pazienti di un terapista della reincarnazione che, grazie all’ipnosi, aiuta i propri clienti a ricordare esperienze vissute in “vite precedenti”. Peters ha chiesto ai volontari di leggere una lista di nomi sconosciuti. Il giorno dopo alle stesse persone è stata mostrata una lista contenente, oltre a quei nomi, nomi nuovi e nomi di personaggi famosi: i volontari che sostenevano di accusare il ricordo di vite passate hanno fatto maggior confusione rispetto agli altri nell’attribuire i nomi delle celebrità alla lista corretta.
In pratica chi crede di aver vissuto vite precedenti commette un errore di attribuzione nel definire la fonte del ricordo: secondo gli psicologi questo è il primo passo verso la formazione di false memorie. Jim Tucker, uno psichiatra dell’Università della Virginia (USA), si è spinto oltre, sostenendo che chi segue questo tipo di terapie sulla reincarnazione è più portato a sviluppare problemi psichici. Ma occorrono verifiche più precise.
Nella foto: il fotomontaggio di un ufo. Se ritenete di essere stati rapiti dagli alieni sappiate anche che avete difficoltà a ordinare i ricordi. Notizie Focus 3.4.07

25.2.2007 Vittorio Messori ed Antonio Socci, finiti nella trappola esoterica di Hera
Pochi giorni fa, mentre ero in edicola, mi ha colpito un titolo di un bimestrale (febbraio-marzo) dei Misteri di Hera sulle apparizioni mariane. L'ho comprato subito dato che in copertina figuravano le foto sia del Signor Messori che di Socci per leggere cosa avevano da raccontare ad una di quelle riviste specializzate in "archelogia", astrologia, esoterismo ed "ufologia". Come sospettavo, la rivista ha sfruttato l'ingenuità e la credulità dei 2 "esperti" cattolici che, come altri che credono alla maggioranza delle apparizioni mariane, pensano sia cosa buona proporre questi fenomeni come divini per il primo, e criticare il Vaticano sul segreto di Fatima per il secondo. La rivista aggiunge altri articoli su apparizioni approvate e non, cerchi di grano e la pubblicità a libri esoterici che noi cattolici non possiamo approvare. A parte il fatto che molte informazioni sono incomplete e manipolate, un cattolico non dovrebbe lasciar pubblicare interviste a chi attacca la Chiesa, a meno che non voglia passare dall'altra parte come ha fatto Milingo. Sappiate che tutte le riviste che trattano questi temi, finiscono per raccontare messaggi esoterici esattamente come nelle apparizioni anche se sembrano buone e parlano di Dio.
Tornando ai diversi articoli della rivista, non deve sorprendere come si sfruttino le testimonianze dei cattolici, per mostrare che in realtà non ci fosse niente di divino nelle descrizioni degli incontri ravvicinati, così da portare a credere a tecnologie aliene spettacolari come nel caso di Fatima. Ci sono critiche di come sono state manipolate le apparizioni dalla Chiesa a proprio beneficio ma sappiamo che allora come oggi, ci sono sempre state divergenze su come affrontare questi fenomeni. E' vero che a Fatima il miracolo del sole, sembra essera stata più una visione di un disco volante che un miracolo divino dal momento che nessun osservatorio astronomico e metereologico, abbia notato alcuna variazione, ma questa non è una prova che le apparizioni siano originate da extraterrestri. Le visioni olografiche possono essere create già da molti anni e potrebbero essere state utilizzate in passato come segreto militare. Del resto accade con tanti avvistamenti di oggetti non identificati. Pensiamo agli aerei, non hanno subito alcuna evoluzione tecnologica importante nella forma e come si può immaginare che qualche ingegnere aereonautico non abbia avuto delle buone idee da progettare? Vedrete che tra diversi anni si verrà a conoscenza di tali esperimenti.
Se proprio si vuole utilizzare molta immaginazione, si può ipotizzare che dal futuro, abbiano creato una sorta di macchina del tempo e che cerchino di inviarci messaggi, infatti in molti casi le rivelazioni si concludono con un "grazie per aver risposto alla mia chiamata", come se fosse un radioamatore, ma rimane pur sempre una speculazione. Per il momento meglio mantenere i piedi per terra e studiare quello che la scienza scopre.
Pensando alla teoria delle extra dimensioni, cioè la verifica dell'esistenza di ulteriori dimensioni oltre alle 3 che conosciamo, consiglio il libro di Lisa Randall,
Passaggi curvi I misteri delle dimensioni nascoste dell'universo. Farà piacere a credenti e non che nei prossimi anni si potranno avere le conferme o le smentite di interessanti teorie. Tra l'altro l'esperta di fisica, rassicura che i micro buchi neri che dovrebbero crearsi con gli esperimenti al CERN di Ginevra, evaporerebbero velocemente senza creare danni.
Non dobbiamo arrabbiarci con gli appassionati di misteri ed ufo ma se vogliamo difendere ciò che riguarda la Chiesa, piuttosto che attaccarsi a rivelazioni d'improbabili Madonne e non finire per essere considerati seguaci di una religione creata da alieni, perché è questo che vanno scrivendo alcuni ufologi, dobbiamo manifestare per primi di esserci sbagliati, altrimenti si fa il gioco del nemico che cerca di portare sempre più confusione in ogni direzione facendo esultare i suoi seguaci quando un Vescovo parla bene di qualche veggente. Non per niente già Benedetto XIV permise di rifiutare le rivelazioni private anche se approvate, purché ci siano valide ragioni. Il tempo sta dando ragione agli scettici ma per non infangare le poche vere apparizioni è sempre più necessario condannare quelle false.
Per ora, più che temere gli alieni, bisogna temere quelli che permettono che vengano approvate leggi sulle modifiche genetiche embrionali. Queste cose sì, devono far paura, altrimenti significa che non si ama nè la vita nè chi l'ha creata.

Apparizioni ed estasi, veggenti e rivelazioni. Tra fede e frode spartiacque può essere la Scienza (Corriere di Novara 29.1.07)
In Mente e Cervello n. 25 di gennaio, nell'articolo "Oltre la soglia" è riportato come alcune esperienze di pre-morte come le visioni fuori dal proprio corpo, possano essere causate tramite stimoli elettrici ad una determinata parte del cervello.

1.12.06 Calabria/ Il volto della Madonna appare su un costone roccioso - L'opinione/ Come Scarpaleggia?
Fra Elia degli apostoli di Dio
Fatima, c'è un «quarto segreto» da rivelare (corriere.it 21.11.2006) (la voglia di segreti non finisce mai)

L'oracolo di Delfi ispirato dal metano
E' stata accertata la presenza di gas che emanava da due faglie situate sotto il tempio di Apollo Per quasi 12 secoli greci e romani si recarono a chiedere profezie all'oracolo di Delfi, in Grecia, cercando consigli anche su questioni di vitale importanza come la fondazione di una città, ma, invece che dal dio Apollo cui il tempio era dedicato, li ricevevano da una sacerdotessa in preda ai fumi di gas naturale. E' questa l'ultima ipotesi avanzata da un team di scienziati greci e italiani per spiegare l'origine delle profezie, alcune tramandate dalla mitologia e dalla storia, dall'oracolo di Delfi, il più importante centro religioso del mondo antico, di cui oggi restano solo imponenti rovine.
Della Pizia, come era chiamata la sacerdotessa del Tempio di Apollo, si sa che pronunciava gli oracoli in uno stato simile alla trance le cui cause sono state per secoli oggetto di molte ma inconcludenti speculazioni e più di recente di ricerche scientifiche. L'ultimo lavoro in questa direzione è un'indagine sull'ipotesi che i responsabili di questo stato alterato di coscienza della Pizia fossero gas naturali che emanavano dall'Adyton, un angusto locale situato nei sotterranei del tempio in cui la sacerdotessa si isolava per ricevere gli oracoli che venivano interpretati e messi in versi da sacerdoti maschi e infine trasmessi ai richiedenti.
Lo storico e filosofo greco Plutarco, vissuto nel primo secolo d.C., fu per 20 anni sacerdote del santuario di Apollo e lasciò scritto che la Pizia, seduta su un tripode all'interno dell'Adyton, masticava foglie di alloro (albero sacro al dio del Sole) e inalava vapori dal profumo dolciastro che scaturivano da una fenditura nel terreno entrando così in una sorta di stato ipnotico. ''Abbiamo scoperto una stretta relazione tra quanto scrisse Plutarco e la formazione geologica del sito su cui sorgeva il tempio di Apollo", ha detto Giorgios Papatheodorou, docente di geologia all'Università di Patrasso, in un'intervista al quotidiano ateniese Kathimerini.
Le ricerche, condotte nelle estati del 2004 e del 2005 da Papatheodorou con il geochimico Giuseppe Etiope dell'Istituto Nazionale italiano di geofisica e vulcanologia (Ingv), hanno preso spunto da studi condotti sei anni fa dal geologo americano Jelle Zeilinga De Boer della Wesleyan University (Connecticut) il quale aveva avanzato l'ipotesi che il tempio di Apollo - in origine dedicato alla dea Gea (Terra) - fosse stato volutamente eretto sul punto di incrocio di due faglie sotterranee trasversali da cui sarebbero scaturite emissioni di etilene.
L'etilene è un gas dall'odore dolciastro che agisce sul sistema nervoso centrale tanto che in passato veniva usato come anestetico. Sebbene in grandi quantità sia letale, in piccole dosi può produrre nausea e capogiro ma anche quella sensazione di euforia che era necessaria alla Pizia per avere le sue profetiche visioni. Papatheodorou ed Etiope hanno però accolto con scetticismo le conclusioni di De Boer in quanto, a loro parere, il calcare sottostante il tempio non avrebbe contenuto quantità di etilene sufficienti ad indurre le trance della Pizia né tanto meno a causare l'odore dolciastro citato da Plutarco. ''Nel punto in cui si pensa fosse situato l'Adyton abbiamo rinvenuto poche tracce di etilene e quantità più importanti di anidride carbonica e di metano", ha detto Papatheodorou. ''La presenza di questi gas in un ambiente riduce notevolmente la quantità di ossigeno provocando effetti neurotossici che possono indurre la trance mentre l'odore dolce segnalato da Plutarco - conclude lo studioso - era probabilmente causato da vapori di benzene che possono formarsi nelle rocce bituminose di Delfi".
13 novembre 2006 newton.corriere.it

Nella rivista settimanale Panorama del 9.11.2006 (in edicola da venerdì 3) a pagina 110, è contenuto un articolo sul caso di Civitavecchia dal titolo "Lacrime amare per la madonnina" dove viene anticipata la sostituzione di Monsignor Grillo probabilmente entro Natale. I 3 canditati sono Giovanni D'Ercole, Paolo Schiavon e Lino Fumagalli. Anche se nel frattempo una tromba d'aria ha divelto il tetto del santuario dove è custodita la statuina della famiglia Gregori ed il Vescovo sa che dovrà presto andarsene, continua incredibilmente a far pressione per la costruzione di un nuovo santuario. Tale ostinazione potrebbe venire dal fatto che Giovanni Paolo II in una cena del 9 giugno 1995, abbia baciato e benedetto la Madonnina ordinando a Monsignor Grillo il silenzio su quanto avvenuto aggiungendo però che un giorno avrebbe fatto sapere al mondo questo atto di venerazione e concludendo con la frase "Mettiamo tutto nelle mani di Ratzinger".
Se veramente il precedente Papa abbia commesso una tale imprudenza, possiamo forse attribuirla alla forte venerazione mariana ed alla fiducia posta a Monsignor Grillo caduto a sua volta nella fiducia dei Gregori. Non ci resta che pregare per Papa Benedetto XVI affinché non lasci penetrare nella Chiesa un simile inganno e non venga distorta ulteriormente la vera venerazione alla Madonna dove la si può pregare comunque all'Altare di molte belle Chiese.

Polonia: fermate Radio Maryja (L'articolo tenta di separare Radio Maria di Erba da quella polacca ma entrambe sono devote da chi le dirige alla falsa Madonna di Medjugorje il che rimane una grande bestemmia contro Dio e la vera Santa Vergine del Vangelo oltre che a tutte le altre offese)

"Riaffiorano le lacrime sulla Madonnina di Civitavecchia" (ma dal raffronto delle foto nuove con quelle dell'epoca, non si notano differenze)

Più volte mi è stato segnalato che esistono diverse case editrici molto attive nella promozione di libri e riviste su profezie, apparizioni, messaggi carismatici fatti passare come cattolici ma che di cattolico non hanno proprio niente. Una delle case più conosciute è la Edizioni Segno ma raccomando comunque di evitare la lettura di qualsiasi testo che parli a favore del soprannaturale anche se di un'apparizione approvata. Spesso capita poi di trovare speculazioni del tipo "Medjugorje è la continuazione di Fatima, la verità dei segreti non è stata rivelata, eccetera". Infatti se si considera un'apparizione come Fatima proveniente dalla Vergine e da questa si prendono gli elementi per giudicare le altre, ecco allora che tutti si fanno esperti a considerare divino ogni apparizione e messaggio che più piace. Non solo, se pensiamo a quanto scritto alla visione di Lucia dell'Angelo che si inginocchia con la fronte a terra per cantare, sembra quasi che si voglia incoscentemente far passare più un messaggio islamico che cristiano. Non mi vergogno affatto a dire che per la Chiesa sia stato un tremendo errore approvare alcune spettacolari apparizioni perché solo negli ultimi anni si sono comprese le gravi conseguenze che hanno portato e a niente serve cercare di raddrizzare le varie interpretazioni se non si arriverà un domani a chiedere perdono per tali errori e a ritornare unicamente alla predicazione del Vangelo poiché tutto è già stato rivelato da Gesù Cristo ed in tal modo chi legge libri di altre rivelazioni, ben saprà di non essere fedele alla Madre Chiesa voluta da Gesù per amore di noi tutti. La diffusione delle false rivelazioni, rende inoltre molto più estremisti ed aggressivi contro chi non crede scandalizzandoli ancora maggiormente mostrando un Dio dittatore e castigatore piuttosto che giusto e misericordioso. Certo il primo esempio dovrebbe venire da noi che abbiamo avuto la grazia di essere illuminati quando ci siamo sbagliati ed allora testimoniamo il rifiuto di queste idiozie, perdoniamo e preghiamo per coloro che ci vorrebbero all'inferno affinché anche loro siano illuminati e liberati.

26.09.06 - Forlì: chiusa l'indagine sulla lacrimazione della Madonna
Si è chiusa l’indagine sulle lacrime della statua della Madonna di Lourdes posta nella chiesa di Santa Lucia a Forlì, lungo corso della Repubblica. I fatti risalgono al 18 marzo scorso, quando il volto della statua fu rigato da lacrime color sangue. Subito si gridò al miracolo. Per evitare fenomeni di culto incontrollabili la statua fu portata nel Vescovado e subito dopo la Diocesi presentò un esposto in Procura per fare luce su quanto accaduto. Oggi, dopo i dovuti accertamenti ed esami, la Procura chiude l’indagine e chiede il processo per il custode della chiesa, un 63enne napoletano, verso il quale si erano ben presto indirizzate le indagini. Ad aprile l’uomo aveva accettato il prelievo di liquido organico per l’esame del Dna e proprio quel confronto ha permesso di stabilire che il sangue sul volto della statua non solo era umano, ma era esattamente del custode della chiesa.L’uomo è stato indagato per abuso della credulità popolare e per deturpamento di cose altrui. Si era inventato tutto lui: voleva creare un business come quello nato intorno alla madonnina di Civitavecchia.tele1.iobloggo.com

12 ottobre 2006 I risultati su Nature: aperta la strada anche per la crittografia quantistica
Primo teletrasporto di luce e materia
Straordinario esperimento in Danimarca: si apre la possibilità per computer in grado di trasmettere informazioni senza rete fisica

COPENAGHEN (DANIMARCA) - Un esperimento che sembrerebbe aver dimostrato la possibilità concreta di realizzare in futuro il cosidetto computer quantistico ed un suo importante derivato la crittografia quantistica, vale a dire la possibilità di inviare messaggi inintercettabili. Per la prima volta nella storia infatti sono stati teletrasportati oggetti di natura diversa, come luce e materia. L'ESPERIMENTO - Il trasferimento, realizzato da un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute of Quantum Optics (MPQ) e del Niels Bohr Institute dell'Università di Copenaghen guidato da Eugene Polzik e descritto su Nature, è avvenuto alla distanza di mezzo metro e i ricercatori sono convinti che sia possibile ripetere con successo l'esperimento coprendo distanze maggiori. Ben lontano dal sogno fantascientifico di trasferire uomini e oggetti da un pianeta all'altro, il risultato ottenuto in Danimarca, rappresenta un passo in avanti importante e potrebbe essere cruciale per mettere a punto futuri sistemi per immagazzinare e trasmettere grandi quantità di informazioni.
TELETRASPORTO - Il teletrasporto consiste nel trasferire uno stato quantistico da una particella ad un'altra senza che avvenga un legame fisico. Si basa sul processo per cui le proprietà di due particelle possono essere vincolate insieme anche se sono lontane. Nel passato informazioni simili sono state trasferite fra oggetti della stesa natura, per esempio da ioni a ioni o da fotoni a fotoni. Adesso, nell'esperimento promosso dalla Fondazione danese per la ricerca sull'ottica quantistica (QUANTOP), per la prima volta il gruppo danese coordinato da Polzik ha trasmesso uno stato quantico da un gruppo di fotoni (i componenti elementari della luce) a un gruppo di atomi di cesio. Secondo lo stesso ricercatore si tratta del primo passo per riuscire a immagazzinare l'informazione quantistica negli atomi e quindi a trasferirla utilizzando i fotoni. Polzik non ha dubbio che le tecniche alla base del teletrasporto siano destinate a rivoluzionare la comunicazione fra i computer. «In futuro - ha osservato il ricercatore - l'informazione non sarà più codificata e trattata nel linguaggio binario, come accade oggi, ma in stati quantistici che possono esistere simultaneamente. In questo modo diventerà possibile trasferire una quantità di informazioni decisamente maggiore». Inoltre Polzik è convinto che le future reti di comunicazione basate sul teletrasporto saranno completamente sicure.
www.corriere.it

Fenomeni paranormali sulla sponda del Volga tra Ufo, visioni e miraggi
Gli abitanti del luogo: «Non abbiamo paura, siamo affascinati»
da Mosca 26.9.2006
Miraggi di chiese e castelli, enormi colonne di luce proiettate di notte verso il cielo, apparizioni di Ufo a tutto spiano: a sud della Città di Togliatti il Volga fa una curva di quasi 360 gradi attorno alle colline di Zhigulì e crea una specie di penisola dove da tempo la gente del posto vede spesso cose stranissime e finora inspiegabili. Un mastodontico castello in alto sulla collina è una delle visioni più ricorrenti: «A me - racconta un pescatore - è apparso sull'altra sponda del Volga. Ho potuto notarne tutti i dettagli, persino le crepe sulle mura di pietra».
Un altro abitante di Samarskaia Luka - così si chiama quella zona di forma ovale delimitata dal più maestoso fiume della Russia europea - si è trovato di fronte a un «grandioso palazzo che assomigliava a una cattedrale ortodossa di mattoni rossi con le cupole d'oro». Tutti i testimoni commentano nella stessa maniera: «Non abbiamo paura, anzi siamo affascinati da queste visioni». Miraggi «architettonici» con chiese, castelli e monasteri che si stagliano all'orizzonte con la nitidezza tridimensionale degli ologrammi sono il patrimonio comune di parecchia gente di quelle parti (divisa sulla natura «sacra» o «satanica» del luogo) e gli scienziati - scrive la rivista Ogoniok - brancolano nel buio. Qualche esperto ipotizza l'esistenza di «una lente naturale di aria e di luce» che proietterebbe laggiù «cose esistenti altrove» ma finora nessuna teoria convincente o perlomeno verosimile è stata formulata. Soltanto i più accaniti aficionado del paranormale se la sentono di prendere in considerazione la possibilità che per qualche ragione lo spazio-tempo faccia eccezione in quella zona bagnata dal Volga e offra quindi enigmatici squarci «di che cosa c'è stato o di che cosa ci sarà» in quei paraggi. Nessuna spiegazione credibile è stata elaborata per un altro strabiliante fenomeno: di notte enormi fasci di luce (Ogoniok ne pubblica alcune foto) si alzano qualche volta per parecchi chilometri da una vicina foresta. Si è parlato di una possibile «ionizzazione dell'aria» in seguito all'apertura di fessure nel sottosuolo ricco di uranio e di radio ma di sicuro c'è soltanto una cosa: già in un libro del 1870 sul folclore locale si descrivono i getti di luce sprigionati dal bosco quando «la padrona della montagna lascia la porta aperta».
www.ilgiornale.it

(Questo articolo mi fa pensare che tramite lo studio sul condensato di Bose - Einstein si possano trovare alcune soluzioni. m.c.)


La Curia boccia il guaritore fra' Elia Cataldo
Il laico che afferma di portare le stimmate sarà a Collegarola. Dalla Diocesi è arrivata una netta presa di distanza dal discusso personaggio
Modena, 7 settembre 2006 - Fino a tremila persone, 14 pullman provenienti da tutta Italia, venti ore a tu per tu con la gente, quattro messe e un intero campo da calcio, quello parrocchiale di Collegarola, presidiato e vigilato da forze dell’ordine e associazioni di volontariato. Numeri da grande evento per l’arrivo, nella parrocchia di San Nicola di Bari a Collegarola, di fra’ Elia Cataldo, il discusso laico carismatico vestito di saio e con le mani e il costato piagati (Così afferma), che sabato e domenica incontrerà i fedeli.
“E’ ormai la quarta volta che fra’ Elia viene qui fra noi e finora ha sempre portato pace, speranza e gioia nei cuori” - dice don Giancarlo Suffritti - parroco di San Nicola e ‘padre’ di decine e decine di giovani tossicodipendenti che nelle sue due comunità, L’Angolo e il Mosaico, nel corso degli ultimi trent’anni hanno ricominciato a sorridere alla vita. Per il parroco, “fra’ Elia è un innamorato di Gesù, che fa il bene attraverso i doni spirituali ricevuti dall’alto”.
Ma non tutti sono della stessa opinione e così ieri la Curia vescovile ha diramato un comunicato, stringato ma esauriente, nel quale Sua Eccellenza, monsignor Benito Cocchi, prende le distanze dall’evento. “In questi giorni - riporta la nota stampa - numerose persone si sono rivolte alla Curia di Modena-Nonantola per avere informazioni e chiarimenti su fra’ Elia Cataldo e sulla sua presenza in una parrocchia della nostra diocesi. La Curia precisa però - continua la nota - che nessuna autorizzazione è stata richiesta in relazione all’annunciata presenza di fra’ Elia, né risulta che da parte del suo vescovo (monsignor Vincenzo Paglia, ndr) sia stato espresso, fino ad oggi, alcun riconoscimento circa quanto si afferma avvenga attorno alla sua persona”.
In parole povere, una educata ma nettissima presa di distanze. Don Giancarlo però non ha dubbi e chiosa: “Noi rispettiamo i dubbi della Chiesa, e io stesso sono stato in obbedienza anni fa quando monsignor Cocchi mi disse di non chiamare a Modena fra’ Elia poiché non era accreditato negli ambienti ecclesiastici. Poi però - spiega - cercando le opinioni di religiosi della Santa Sede e parlando con la Segreteria di Stato Vaticana ho potuto costatare che il nostro fratello Elia è amato, rispettato e di lui si dice che fa il bene”.
Per tanti fra’ Elia Cataldo, 43 anni, pugliese, sotto i riflettori da circa tre anni, anche per qualche comparsata televisiva oltre che per le 'guarigioni' e per le piaghe, è già un santo, e sono disposti a lunghe file d’attesa pur di raccontargli le proprie pene e malattie e riceverne, in cambio, “guarigioni e pace assicurata”.
Per la Chiesa, Elia da Calvi, dal nome del piccolo paesino sospeso sui colli umbri dove si trova la piccola comunità da lui fondata, “è un laico sulle cui mani ci sono ferite e non stimmate, perché quest’ultime sono riservate dal Signore solo ai santi”. Fatto sta che mentre la Chiesa non si è ancora espressa in merito alla figura di questo uomo, il cui volto verrebbe trasformato dalla ‘passione’ vissuta come Cristo stesso, sono molti i sacerdoti italiani disposti a qualche strigliata pur di ospitare il laico carismatico, che frate non è non avendo ancora preso i voti.
Don Giancarlo ricorda che “i medici, incaricati di studiare il caso e di analizzarne le stimmate, hanno parlato comunque di evento incomprensibile”. La relazione, redatta dopo la visita di alcuni luminari, durata quattro giorni è secretata in Vaticano, ma prima o poi qualcuno dovrà pur pronunciarsi.
Santo o imbroglione? “Uomo di Gesù” - ripete don Giancarlo, che non risparmia siluri alla “Chiesa silente e silenziosa, a quella parte di cattolici confluiti con i comunisti, a coloro che si vergognano di parlare e testimoniare di Gesù, vivo e risorto, a chi vive con un piede nel mondo e con l’altro in chiesa la domenica”. Ma soprattutto, testimonianze alla mano, difende fra’ Elia, atteso per la notte di venerdì in parrocchia.
“Quando venne fra noi l’ultima volta - ricorda - fra’ Elia fece tanto bene fra la gente, ma ricordo che in particolare riuscì ad aprire il cuore di un ragazzo della comunità, che si professava ateo, dicendogli cosa era accaduto nella sua vita, elencandogli i quattro passaggi più importanti. Lo spronò a pregare, ad amare Gesù e quel giovane è cambiato, non è più stato lo stesso”.
Viviana Bruschi
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/modena:5434179:/2006/09/07:

(Ammesso che non ci sia imbroglio, alcune persone sono talmente emotive ed autosuggestionabili da poter materializzare su se stessi le ferite del Crocifisso contemplato o immaginato. Tra gli stimmatizzati si può notare la differenza delle ferite tra i palmi delle mani ed i polsi a seconda del Crocifisso usato per le preghiere e le meditazioni. La conferma viene dal fatto che quando si osservano le posizioni delle ferite, si nota che si trovano esattamente come nel Cristo crocifisso che la persona adorava in modo particolare. Ecco perché le stimmate non sono mai nello stesso punto, quindi che non si offenda più Gesù Cristo e si rimanga in umiltà per poter capire meglio i misteri dell'uomo).

SANTA SEDE BACCHETTA RADIO MARIA: NIENTE POLITICA
(06/04/2006) - Il Vaticano interviene duramente sulla questione di Radio Maria in Polonia. Il Nunzio Apostolico, l'arcivescovo Josef Kowalczyk, in una lettera firmata in data 3 aprile - indirizzata al presidente della Conferenza episcopale polacca e a padre Zdzislaw Klafka, provinciale dei Redentoristi che attualmente detengono la proprietà dell'emittente cattolica - ha sottolineato che "la Santa Sede guarda da molto tempo con preoccupazione la questione di Radio Maria che in più occasioni ha confuso la sua missione pastorale con quella politica". "Ricordo - scrive il Nunzio nella lettera riportata dall'agenzia cattolica polacca Kai - che i vescovi hanno il dovere di risolvere la questione al più presto e che Radio Maria dovrà obbedire solamente al servizio pastorale. E' necessario che - prosegue il Nunzio nella missiva - pur appartenendo ad una Congregazione religiosa, la radio cattolica debba ricadere sotto la responsabilità pastorale dei vescvoi, ai quali spetta di vigilare sui programmi dell'emittente". Il Nunzio chiede infine ai vescovi di "seguire una linea comune per superare le attuali gravi difficoltà causate da alcuni trasmissioni e prese di posizione della Radio che non tengono sufficientemente conto della giusta autonomia della sfera politica".
imgpress.it

Cara Radio Maria, ci sono due o tre cose di te che non mi piacciono. Firmato monsignor Giuseppe Zenti.
In una lettera aperta al direttore di Radio Maria padre Livio, pubblicata sulle colonne del settimanale diocesano L'Azione, il vescovo di Vittorio Veneto non manca di esprimere rilievi critici nei riguardi della radio (molto) cattolica. "Non finiremo mai di dire bene di Radio Maria e di benedire Dio per tale regalo - scrive il vescovo. Tuttavia però sente "il dovere di rilevare due vistosi nei che rischiano di sfregiarne il volto". E che attengono a quanto dalle onde della radio si dice riguardo a Satana e alla Madonna. Su satana, il vescovo rimprovera l'eccessivo parlarne, e i toni troppo foschi. "Occorre stare attenti a non dare l'impressione che alla fine il vincitore è lui (..)". E ammonisce: "Non conviene parlare troppo di satana. C'è il rischio che se ne faccia propaganda". Mons. Zenti chiede inoltre maggior delicatezza nel trattare i casi di esorcismo: "Non se ne può fare - chiede a padre Livio- un fenomeno di incontrollata espansione, come se in queste persone (che sono sottoposte ad esorcismo) di fatto il demonio si sia scatenato". Il secondo neo della radio coinvolge Maria. E rimprovera nuovamente le sfumature..apocalittiche dei messaggi della radio. Perché, chiede Zenti, dire in onda che Maria "tiene sorrette le braccia della misericordia di Dio impedendogli di scatenare la sua ira sull'umanità peccatrice"? Dio è misericordia! ribadisce il vescovo, chiedendo a radio Maria di "essere in perfetta sintonia con la fede genuina della Chiesa". Pungola infine padre Livio a moderare lo "schieramento acritico" nel dare ampia diffusione alle apparizioni di Medjugorje, cui la Chiesa non ha ancora dato il suo riconoscimento ufficiale. Tommaso Bisagno gazzettino.quinordest.it

Madonna di Civitavecchia, denuncia di Telefono Antiplagio
Data di pubblicazione: 03/04/2006
www.savonanotizie.it
Ancora una Madonna che piange a Civitavecchia ed immediato l’intervento di Telefono Antiplagio (Comitato italiano di volontariato in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti dei minori), associazione nata nel 1994.
Il 31 marzo è partito un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ed alla Congregazione per la dottrina della fede avente oggetto “Madonnina Civitavecchia”
Nella denuncia Giovanni Panunzio, fondatore del Comitato, afferma che il nuovo fenomeno sarebbe avvenuto nel giardino della stessa proprietà a Pantano di Civitavecchia, dove undici anni fa fu interessata dalla prima ''lacrimazione''. Si tratta di una statua della Madonna di Medjugorie, un altro simulacro della Vergine, identico al precedente e situato nella stessa nicchia, dove starebbe lacrimando olio e/o soluzione salina. Telefono Antiplagio già il primo febbraio del 2005 aveva presentato un esposto in cui denunciava queste nuove ''lacrimazioni'' www.antiplagio.org/civitavecchia.htm.
“La vicenda – spiega Panunzio - sta dando luogo, proprio in concomitanza con il primo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, ad un andirivieni casa e chiesa, di pellegrini che si spostano dal giardino alla parrocchia di Pantano e a Piazza San Pietro. Pantano – prosegue l’esposto - è l'unico luogo in cui, dopo le prime '’lacrimazioni'’, si è parlato di santuari e terreni da comprare. Mentre in altri posti l’annuncio di una ‘lacrimazione’ si e' sempre rivelato un inganno, a Civitavecchia si è voluto trasformare in miracolo. Il fenomeno di Pantano è avvenuto nel bel mezzo di una cinquantina di lacrimazioni, a partire dal 1993 (Lazise, Assemini, Valverde, Salerno, Subiaco, Castrovillari ecc.), tutte regolarmente smascherate. Fra tanti inganni, quindi, la Madonna avrebbe compiuto un miracolo.
Telefono Antiplagio ha dimostrato più volte, con il proprio presidente Alfredo Barrago, che non è difficile far 'lacrimare’ una statua con un trucco da illusionista, tant'e' vero che è possibile ripeterlo. Senza la consulenza di un esperto in trucchi ed illusioni, non si può affermare che a Civitavecchia non ci sono inganni ne' frodi. Non si vuole mettere sotto accusa – continua Panunzio - il fatto che le persone credano. Però riteniamo si debba vigilare su fenomeni il cui fine è quello di abusare della fede dei credenti e/o strumentalizzare la figura di Giovanni Paolo II per motivi che esulano dall'aspetto religioso. Determinati comportamenti ed affermazioni alimentano e strumentalizzano la credulità popolare e tendono a vilipendere la religione cattolica.” La conclusione dell’esposto alle autorità competenti è l’invito ad “avviare opportune indagini per verificare se, riguardo le vicende summenzionate, possano essere rubricati illeciti di rilevanza penale e/o comportamenti comunque reprensibili”.
Per Telefono Antiplagio, prof. Giovanni Panunzio (fondatore) www.antiplagio.org/civitavecchia.htm - 338.8385999

IL FATTO Il pastore Pierre Konde Mabiala, originario del Congo, guida un movimento religioso. (Corriere del Ticino 24.11.2005)
Sua moglie è ticinese Statura imponente, molto comunicativo, Pierre Konde Mabiala, oggi 43.enne, pose piede per la prima volta in Ticino nel 1986. «Giunsi da quello che allora si chiamava ancora Zaire e chiesi asilo politico in quanto nel mio paese ero perseguitato». Poi si trasferì in Francia, a Parigi, dove nel 1987 sposò Ada, una ticinese di Vogorno, in Val Verzasca che aveva conosciuto nell’anno d’arrivo nel nostro Cantone. Dove fece ritorno nel 1991. Oggi è cittadino svizzero e svolge la sua attività di pastore a tempo pieno in qualità di responsabile della comunità «Gesù vive» mentre la moglie lavora come cassiera in un supermercato ed ha abbracciato il credo religioso del marito. Pierre spiega che il suo scopo «è sempre stato quello di radunare gli africani che lasciano i loro paesi e che spesso, giunti in occidente e in una realtà nuova, imboccano strade pericolose». L’aiuto alle persone, e non solo a quelle originarie del suo Paese che in Ticino si possono contare sulle dita di due mani, è la vera ragione della sua vita. «Il mio cuore mi dice che devo essere sempre pronto a dare una mano agli africani. In fondo mi sento come un dottore che deve essere disponibile in permanenza all’ascolto di tutti e a qualsiasi ora del giorno». Attualmente è in missione in Brasile, paese dal quale proviene anche un altro dei pastori che opera nella Svizzera italiana per questa comunità. Il pastore Pierre, educato da una mamma che era cattolica, parla perfettamente italiano e usa anche qualche espressione dialettale. Ha una vera passione per la musica e ha pubblicato un Cd mentre esiste anche una videocassetta intitolata «Quando gli africani cantano», sulla quale appare in copertina. Oltre ad aver composto diversi brani che vengono eseguiti nel filmato musicale, ha pure tradotto alcuni canti popolari della Repubblica democratica del Congo intitolati “Lassù”; «Il nome di Gesù»; «Lode a Dio» che vengono eseguiti durante le celebrazioni comunitarie. Il pastore Pierre si è diplomato nel 2002 al Centro di formazione biblica Rhema Italia, con sede in provincia di Verona, una delle quattordici scuole internazionali affiliate alla Rhema statunitense, fondata nel 1974 dal reverendo Kenneth E. Hagin. Spiega che «non è stato facile viaggiare ogni settimana dalla Svizzera all’ Italia con la nebbia, la neve e guidare pur avendo un gran sonno. Ma Dio è sempre stato con me fino ad oggi. Ero arrivato alla scuola distrutto, pieno di confusione e interrogativi, alla ricerca di qualcosa che mi mancava. Oggi posso dire grazie a Dio, a tutti gli insegnanti, agli ospiti che hanno seminato tanto nella mia vita consentendomi di guardare al futuro con maggiori certezze».
Una comunità formata da tante nazionalità
Ci sono persone provenienti dai Paesi più disparati – e non solo congolesi o africani – la domenica pomeriggio, nella sala del gruppo «Gesù vive» di via Bossi, a seguire il rito festivo
In Ticino la comunità «Gesù vive» è nata nel 1991 «con lo scopo di evangelizzare tutti gli africani», ci precisa John Ndongala Diasonama, originario dell’ Angola, uno dei tre pastori che operano nel nostro Cantone ed affiancano Pierre Hector Konde Mabiala. Attualmente sono circa 140 le persone che partecipano al culto che si tiene soprattutto in un vasto locale al pianterreno di un immobile residenziale di via Bossi 32 a Chiasso, dietro la libreriagalleria d’arte Mosaico. L’appuntamento è fissato nei pomeriggi di tutte le domeniche. Ed è durante una di queste che abbiamo potuto partecipare ad un rito. All’ingresso due gentilissime signore ci invitano a lasciare la giacca, che sistemano con cura nel guardaroba. In fondo alla vasta sala, separati dagli adulti, vi sono numerosi bambini. Un coro, composto di persone bianche, esegue, accompagnato da alcuni musicisti, canti religiosi. Il pastore Pierre apparirà successivamente per guidare la preghiera destinata anche ai governanti, dall’israeliano Ariel Sharon, all’italiano Silvio Berlusconi per giungere ai nostri consiglieri di Stato e ai municipali della cittadina di confine dei quali vengono proiettati i nomi e le fotografie. Nella sala quasi tutte le sedie sono occupate e vi è un buon numero di fedeli di varie nazionalità: svizzeri, italiani, brasiliani, argentini, angolani, congolesi, nigeriani, camerunensi e anche qualche portoghese. L’atmosfera è di festa e vi è l’invito a fare un’offerta. Il pastore John spiega: «siamo una chiesa cristiana evangelica pentecostale e con i protestanti non ci sono praticamente differenze. Rispetto ai cattolici non crediamo e non preghiamo i santi ma solo Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo. Abbiamo un corso biblico di due anni che si tiene a Chiasso destinato ai fedeli ma la nostra porta è aperta a tutti».
VISTO DA FUORI «Un gruppo di stampo americano»
«Gli animatori della comunità “Gesù vive” sono cattolici africani », spiega don Gianfranco Feliciani, arciprete di Chiasso. «Li ricordo qualche anno fa durante una messa con canti africani, poi sono improvvisamente passati sotto la bandiera di questa comunità di stampo decisamente americano». A cosa ricondurre questo cambiamento? « È possibile comprendere il perché di questo “passaggio” alla luce di quelle dinamiche di carattere psicologico e sociologico che caratterizzano in genere queste “conversioni”. Il fatto di “possedere la verità”, attraverso una lettura semplicistica e miracolistica della Bibbia e di stringersi in una comunità organizzata e rassicurante può colmare molti vuoti psicologici, esistenziali e culturali. In occasione di un recente viaggio in America latina ho toccato con mano la vastità e la drammaticità di un fenomeno, che a quelle latitudini ha connotazioni anche politiche, e che ritengo sia una risposta a dei bisogni storici e concreti che sono quelli tipici delle classi più povere e disadattate. Nel 1968 la commissione Rockfeller, in un rapporto al presidente Nixon, raccomandava di favorire in ogni modo la penetrazione delle sette perché predicavano il disimpegno sociale. Bisognava ostacolare la chiesa cattolica che aiutando i popoli latino-americani a formarsi una coscienza politica andava contro gli interessi statunitensi nella regione» . Le Chiese storiche devono preoccuparsi? «L’arcipelago di queste nuove comunità religiose le interpella nel senso dell’accoglienza e della carità. Giovanni Paolo II nella “Novo millenio ineunte” scriveva che “occorre fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione. Ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millenio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere alle attese del mondo».

Un esempio di come un libro di Padre Guido Sommavilla porti lo spiritismo della scrittura automatica tra i cattolici. Incredibile leggendo l'articolo della mamma che ha perso il figlio, si venga imbrogliati non solo da una veggente ma addirittura da un sacerdote che invece di difendere le anime disperate, approva tale pratiche medianiche proibite dalla Chiesa. Tra l'altro Padre Sommavilla è stato difensore di Vassula Ryden ed ha contestato le condanne della Congrazione per la Dottrina della Fede. Certo che il caso Vassula non avrà ingannato milioni di fedeli cattolici come nella frode di Medjugorje, però osservando le statistiche di Google si trovano ben 80300 pagine su Vassula contro le 558000 di Medjugorje, ossia il 14,4% ma è pur sempre una minaccia che si aggira tra le Chiese di tutto il mondo.
Riguardo ad alcuni carismatici che diffondono anche tramite internet vari messaggi non approvati e vanno orgogliosi delle diverse benedizioni papali, non vuol certo dire che il Vaticano approvi tali pratiche. Ad esempio nel sito del Rinnovamento nello Spritio Santo (rns) si trova ancora la pubblicità per i pellegrinaggi a Medjugorje. Questi pellegrinaggi sono proibiti dalla Diocesi di Mostar e coloro che non rispettano la volontà del Vescovo del luogo, non rispettano nemmeno la volontà di Gesù Cristo. La Chiesa afferma che la Madonna non appare, allora perché continuare a sfidare questa presa di posizione tramite pellegrinaggi abusivi? Qualche vescovo ha affermato che non si vuole condannare i gruppi di rinnovamento carismatico perché non si sa che fine farebbero. Capisco questa posizione dal momento che questi gruppi raccolgono persone che hanno molto sofferto ma lasciar credere che lo Spirito Santo si trova solo dove lo decidano i loro leader, si finisce col sostituire loro stessi con Dio e non avere più bisogno della Chiesa né dei loro vescovi.

Abbattuta la chiesetta del parco di Stupinigi (www.ecodelchisone.it 4.10.2005)
Orbassano, edificio abusivo meta di tanti fedeli
Venerdì scorso le ruspe hanno demolito la struttura
ORBASSANO - La cappella votiva costruita nel parco di Stupinigi, a pochi passi dal confine con Nichelino, è stata demolita. Nel pomeriggio di venerdì scorso i provvedimenti sono diventati esecutivi e la ruspa è finalmente entrata in azione abbattendo l'edificio abusivo sul quale pendevano svariate ordinanze di demolizione da parte del Comune di Orbassano. I fatti riportano all'agosto del 2002, quando l'Ordine mauriziano denunciò la costruzione abusiva sorta sul suo terreno. L'Amministrazione comunale di Orbassano, Comune dove sorgeva la struttura, notificò le ordinanze di demolizione ad un operaio di Nichelino che raccolse centinaia di firme per impedirne la rimozione. E dopo un periodo di stallo, i lavori si concludono nel luglio del 2004, dando vita ad una chiesetta vera e propria: un altare, banchetti in legno, candele e statue, eretta su travi e coperta da una struttura di legno in grado di ospitare, estate ed inverno, i tanti devoti della Madonna che sarebbe apparsa nel '94 ad un operaio di Nichelino, definito di lì in poi “Il veggente”.
Paolo Polastri
(Trattasi del veggente Eugeno Palio dove vide la "Madonna" uscire un globo di luce. Tra l'altro, avrebbe rivelato di non temere che fosse il diavolo perchè il Maligno non loderebbe mai la Santissima Trinità. Purtroppo ancora oggi molti cadono in rivelazioni ti questo tipo pensando che se i messaggi portano alla preghiera, non possa nascondersi niente di male. Dopotutto mica avviene come nei film sugli esorcismi che il diavolo si scateni contro il sacro. Il trucco del maligno è proprio sfidare i credenti tanto più sono vicini a Dio compresi gli esorcisti. Accade spesso che chi studia questi fenomeni notando esagerate contraddizioni e nessuna reazione agli esorcisti, finisce per credere che siano manipolazioni di altri esseri viventi dove noi fungiamo da cavia. Finora non sono ancora disponibili prove che possano replicare questi fenomeni quindi è normale che ci possano essere tante interpretazioni tra i credenti e non ma già da qualche tempo ho notato che tra i maggiori sostenitori di apparizioni mariane tra i non cattolici e nemmeno cristiani, ci siano proprio sostenitori New Age. Mi è capitato perfino di leggere come la recita del rosario possa facilitare le visioni di "Madonne" tramite la risonanza di certe frequenze di luce e come si voglia portare nella Chiesa cattolica, tramite la privatizzazione delle "apparizioni", l'idea che il Santissimo Sacramento venga sostituito con l'adorazione della natura! Attenzione quindi a chi cerca di mettere in dubbio la reale presenza di Gesù nell'Eucaristia anche se nei messaggi trasmessi dai veggenti si parli bene della devozione eucaristica. Non parliamo poi dei tanti libri vergognosi che si passano per cattolici come l'ultimo di Riccardo Caniato "La Madonna si fa la strada" dove proprio in questi giorni appaiono articoli con degli estratti clamorosi ma in realtà menzogneri, affermando che sia Papa Woityla che Ratzinger hanno creduto alla madonnina di Civitavecchia. Guardate che a furia di scrivere bugie, poi la gente ci crede e soprattutto se la Chiesa non smentisce tali assurdità.

L’ESPERTA La studiosa Silvana Radoani assicura: il capoluogo lombardo è secondo solo a Trieste
Milano capitale italiana del satanismo (Il Giorno, 11 ottobre 2005)
La capitale del satanismo nostrano? Trieste, al secondo posto Milano. Lo sostiene Silvana Radoani, che ha alle spalle vent’anni di studi e ricerche su questo mondo magmatico che si rifà al diavolo e dalle sue seduzioni. «Perché il capoluogo lombardo? Milano è una città cosmopolita, ci sono traffici di vario tipo, e quindi ungrosso movimento legato alla trasgressione spiega il presidente del Cesapa (Centro abusi psicologici) In genere sono gruppi ai quali ti affidi, li bazzichi per un po'; magari fai qualche piccola orgia o rito, ma poi te ne vai e ti agganci ad altri. Comunque, parlerei di una decina di gruppi satanici a Milano e provincia, con 100-150 aderenti». Quando si sente «puzza di zolfo», non è affatto detto che dietro ci siano il demonio e i suoi seguaci. «Il rischio -avverte la studiosa- è quello di mettere tutto nel calderone delle 'chiesenere'. Quando, ad esempio, si trovano resti un po’ strani di qualche rito come delle candele magari nere, oppure rose rosse ai crocicchi delle strade o un pollo sgozzato, tutto viene fatto immediatamente ricadere nel satanismo: per i media e qualche sedicente esperto in materia si è sempre in presenza di una micidiale setta satanica, non appena qualcuno imbratta un muro disegnandovi un '666'. Invece non c’entra niente. Confondere la bravata di una notte con la prassi di un gruppo organizzato, fa il gioco dei satanisti veri e non aiuta a far luce sul fenomeno, tantomeno quando ci sono di mezzo comportamenti criminali».
Dai pochi gruppi di seguaci veri del demonio alle bravate dei ragazzini, resta però la violenza. Alla base del satanismo odierno starebbbe, secondo la Radoani, una visione prometeica dell’uomo che si autoafferma e autodivinizza: «Diventa lui stesso Satana, acquisendone i poteri. I riti satanici lasciano trasparire un’adorazione, un vero credo in un’entità a noi superiore che viene pregata e invocata, proprio come fosse un dio. Ritengo che il cosidetto 'satanismo ateo' altro non sia che un paravento ideologico. La messa nera è una dimostrazione di un rito in onore di un dio, e la stessa forte blasfemia nei confronti di Gesù Cristo tradisce un’altra fede, e non certo un atteggiamento agnostico. È prevista, inoltre, l’iniziazione dei minori con atti di violenza, con l’assenso dei genitori adepti alla setta». Tuttavia, il satanismo è in declino dal 2000 per la «consigliere d’uscita» (quella che ti aiuta a compiere un percorso terapeutico di recupero una volta abbandonata l asetta). «Innanzitutto per una ragione molto semplice: l’idea di satanismo contemporaneo era stata molto legata all’ideologia del ritorno dell’Anticristo, che doveva manifestarsi pubblicamente entro il 2000». A quanto pare questo non è avvenuto, «perlomeno non in modo così esaltante come si voleva far credere». Da quel momento il satanismo è passato di moda. «Adesso -afferma l’esperta- le richieste sono di altro tipo: per quanto riguarda la trasgressione ci si rifà a gruppi di ispirazione new age che, ultimamente, attirano molto; soprattutto a quelli che paventano l’idea dell'esaltazione personale, dell’autodivinizzazione, delle frontiere della mente. Comunque, i gruppi -anche quelli che prima erano satanici- si riciclano in base alla domanda».
Sul corso per esorcisti organizzato dall’università pontificia, il giudizio è drastico: «È un corso che va contro il Codice di diritto canonico. Il Cic stabilisce che il mandato di esorcista viene conferito esclusivamente dal vescovo locale. Ora, che si faccia un corso per preparare degli esorcisti aprendolo anche a laici e seminaristi, è come rilasciare una specie di patentino con il quale poi si va dal vescovo a dire: "guarda che ho frequentato il corso e adesso ho, in qualche modo, il diritto di fare l’esorcista". Questo è molto pericoloso anche perchè l’esorcistato non è uno scherzo. Oltretutto -chiosa Silvana Radoani- se io mago volessi frequentare il corso (organizzato dai Legionari di Cristo) troverei tutte le pezze giustificative per assistere alle lezioni e per esibire -quando tutto è finito- l'attestato di frequenza alla mia clientela. Ma stiamo scherzando? Questo vale anche per sedicenti carismatici o veggenti che poi pretendono di affiancare gli esorcisti».
G.C.B.

Roma, 15 set. - (Adnkronos/Ign) - Luci nel cielo, cerchi nel grano, globi colorati in movimento. Sono 27, dal 2001 ad oggi, i casi di avvistamento di oggetti volanti non identificati registrati dall'Aeronautica Militare. Un'opera di catalogazione effettuata ''per uso esclusivamente statistico'', viene precisato. Si tratta di incontri più o meno 'ravvicinati' effettuati da piloti militari, piloti civili o cittadini, che hanno visto volare qualcosa di anomalo: oggetti luminosi e multicolori, scie nel cielo, strane forme ovali o circolari che non sembravano appartenere a velivoli di tipo conosciuto. In un caso, l'arrivo dell'Ufo è stato accompagnato dalla scomparsa del segnale tv e dall'apertura del cancello elettrico dell'abitazione della persona che aveva effettuato l'avvistamento. Catalogato anche un episodio di 'crop circle', come vengono chiamati i misteriosi cerchi nel grano dalle perfette composizioni geometriche che spesso compaiono nelle zone di campagna, da alcuni ufologi considerati tracce di presunte entità aliene.
Gli ultimi casi di avvistamento in ordine di tempo catalogati dal Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare risalgono al mese di febbraio: il giorno 8, prima alle 23.35 e poi alle 23.45, i controllori radar di Grazzanise (Caserta) hanno notato oggetti che procedevano a ''velocità ridotta'' con direzione ''variabile''. Nel primo caso, l'oggetto volava a circa 3.000 piedi di quota, nel secondo tra i mille e i 3.000 piedi. In precedenza, il 13 ottobre 2004 intorno alle 21, era stato registrato a Vibo Valentia l'avvistamento da parte di alcuni cittadini di un oggetto volante di forma ovale che procedeva con ''movimenti zig-zagati in tutte le direzioni'' cambiando progressivamente colore, da bianco a viola, fino ad apparire giallo e poi arancione. ''Le segnalazioni che riceviamo -dice all'Adnkronos il colonnello Giuliano De Carlo, capo del Reparto Generale Sicurezza dell'Aeronautica militare- provengono dai piloti, civili e militari e, in caso di avvistamento di privati, dai moduli redatti dalle forze dell'ordine. Vengono raccolti a fini statistici e di divulgazione. Un tempo gli avvistamenti erano rilegati in volumi, oggi i dati sono accessibili anche su internet nel sito delle forze armate. Il nostro reparto si interessa a questa materia perché le segnalazioni possono avere la loro importanza ai fini della valutazione di eventuali rischi per la sicurezza del volo''.
Tra il 2001 e il 2003 erano stati catalogati altri 23 avvistamenti. Ecco alcuni dei casi più interessanti. 14 MARZO 2001 - A Roma, intorno alle 19, ''privati cittadini'' scorgono nel cielo un oggetto volante ''circolare'' di colore ''bianco luminoso''. 3 AGOSTO 2001 - A Monselice (Padova) un cittadino osserva, intorno alle 23.30, un oggetto ''luminoso'' e ''circolare dal quale si stacca un secondo oggetto parallelepipedo''. Il primo oggetto resta fermo nell'aria a circa 100 metri di altezza, il secondo scende ''in verticale'' fino a circa dieci metri. 14 AGOSTO 2001 - A Firenze viene avvistato nella notte (ore 1.20) un ufo ''circolare composto da due circonferenze sovrapposte, quella inferiore più grande della superiore'' che emana una ''intensa luce fosforescente verde'' a circa 100 metri di altezza dal terreno. 29 SETTEMBRE 2002 - Ad Orbassano (Torino) un cittadino nota la ''scomparsa del segnale Tv e l'apertura del cancello automatico''. Sono le 21.30, in cielo scorge a bassa quota un ''disco luminoso, del diametro di circa 3 metri'' che ruota su se stesso ed emette ''luce intensa e lieve sibilo''. 11 DICEMBRE 2002 - A Stradella (Pavia) un oggetto ovale, che emette ''luce arancione opaca'' in ''assenza di rumore'', viene visto da alcuni cittadini alle 6.50 del mattino mentre resta ''sospeso in posizione statica'' a pochi metri d'altezza. 17 GIUGNO 2003 - Nella zona di Perosa Canavese (Torino) sono le 11 del mattino quando ''privati cittadini'' notano in un campo di grano una forma ''geometrica disegnata da schiacciamento uniforme'' composta da ''tre cerchi collegati da segmento rettilineo discontinuo''. 25 GIUGNO 2003 - Un pilota civile segnala di aver visto un oggetto di forma ''cilindrica'' di colore ''bianco, estremita' anteriore arancione-rosso'' procedere a velocità ''elevata'' in ''volo orizzontale con traiettoria retta'' sul cielo di Pomigliano d'Arco.
andkronos.com
Avvistamenti O.V.N.I. dell’Aeronautica Militare italiana

Viste le più dettagliate indagini della veggente Busi, i grandi interessi satanici ed occulti dei giovani, mi permetto di consigliare di leggere il libro Il diavolo esiste! di Gilles Jeanguenin, nato nel 1960 in Svizzera, laureato in teologia presso l'università di Friburgo, sacerdote della diocesi di Albenga-Imperia, dove esercita ufficialmente il ministero di esorcista. Specializzato in demonologia e psicopatologia clinica, membro dell'Associazione internazionale degli esorcisti, oblato secolare dell'Ordine benedettino.
Per non cadere nelle trappole dell'occulto tra l'altro consiglia di non acquistare libri su rivelazioni, angeli, apparizioni. Al di fuori delle librerie cattoliche, anche libri su medicine alternative possono facilmente portare alle sette. Si ricorda inoltre che solo l'esorcista autorizzato dal Vescovo della diocesi può praticare l'esorcismo. (Purtroppo i carismatici sembra non l'abbiano ancora capito)

Personalmente ritengo che in qualunque libro si citino le "confessioni" del demonio, non bisogna mai credergli in quanto rimane sempre menzognero ed astuto. Infatti in molti libri che girano nelle sette mariane è citato un caso di esorcismo dove elogia i Vescovi che non riconoscono le apparizioni della "Vergine". Purtroppo anche molti cattolici parlano male di Vescovi come Monsignor Peric o Bertone perché non riconoscono Medjugorje come "soprannaturale". Bugiardi anche loro o vittime ingenue? Vedremo quando la verità verrà alla luce.

Ai giornalisti che scrivono in difesa della Signora Busi (sensitiva del lago), consiglio di leggere il libro Holographic Universe del fisico americano Michael Talbot, dove certamente saranno accontentati nel sapere che esistono fenomeni che la scienza non è ancora in grado di spiegare. Premetto che sono rimasto molto deluso quando ho letto che l'autore del libro crede all'imbroglione Sai Baba, ai racconti delle ipnosi ed alle filosofie buddiste che il mondo che ci circonda è completamente diverso da quello che vediamo. Tuttavia è ammirevole che dichiari di essere malato di depressione e di aver assistito inspiegabilmente alla materializzazione di pezzi di vetro pur essendo in una stanza chiusa. Nelle sue ricerche ha scoperto che in effetti tutte le persone che hanno strani "doni", non sono del tutto normali e per questo sono difficilmente comprensibili a chi non ho vissuto strane esperienze. Tali anormalità specie nelle persone molto spirituali, non si riscontrano solo a livello celebrale ma anche a livello muscolare dove qualche ricercatore ha verificato delle frequenze altissime rispetto alla norma come se fossero degli elettrostimolatori viventi.
Ci sono testimonianze anche di persone che hanno sentito rumori di battaglie fuori casa come fossero brevi allucinazioni acustiche mentre poi si è scoperto che esattamente in quei luoghi avvenne effettivamente una battaglia. Casi del genere si trovano pure nei racconti dell'impero romano in Giulio Ossequente e questo fa pensare che a volte quando non si tratta di imbrogli di chi racconta tali esperienze, possa essere una conferma che in alcuni luoghi per ragioni ancora inspiegabili, è possibile che le informazioni passate rimangano "registrate" da qualche parte e che di tanto in tanto possano essere riascoltate o riviste da alcune persone con certe "caratteristiche". Addirittura pare che alcune persone non solo proiettano esternamente quello che vivono nella mente, ma sono in grado di proiettarle ad altre persone come se fosse realtà. Personalmente sono più dell'opinione che esistano da tempo tecnologie in grado di creare allucinazioni ad una o diverse persone ma non escludo che esistano effettivamente persone del genere piuttosto che credere a creature aliene con tali poteri come pensano molti ufologi.
Con questo voglio far capire che esistono persone che possono avere effettivamente visioni di fatti accaduti o presunti tali ma queste proiezioni sono create olograficamente dalla mente ed è possibile che in buona fede interagiscono con esse. Però quando si arriva ad affermare che tale veggente o sensitiva "parla con morti, angeli od altri esseri" è bene che, come afferma la Chiesa, queste persone non solo non devono essere ascoltate, ma bisogna chiaramente precisare che tali pratiche non portano nulla di buono e sono completamente da condannare.
Negli ultimi anni poi, l'esplosione dei cerchi di grano, ha richiamato molto l'attenzione tanto che si trovano ormai più notizie di queste opere geometriche estive che di apparizioni mariane. Sebbene gli stessi specialisti affermino che circa il 95% dei cerchi sono di opera umana, è interessante notare come siano convinti che esistano esseri intelligenti all'opera escludendo ogni critica. Quello che mi impressiona è che il fenomeno sta prentendo una direzione New Age e come è accaduto nelle apparizioni mariane, la maggioranza dei seguaci rincorre questi cerchi come luogo di culto per meditare e pregare! Riguardo alle sfere di luce viste e filmate prima o dopo la realizzazione dei cerchi, non capisco come mai si voglia rifiutare l'idea che si possino realizzare tramite tecnologia ad emissione di micro onde tipo maser, a bassa quota da dirigibili od elicotteri guidati da visori notturni tramite qualche bel programma computerizzato.
Come ai seguaci delle false apparizioni dico che se non credono alla teoria delle armi segrete come possono essere convinti che Lucifero non c'entri niente? Ah già è vero, quello che dice il Vangelo per loro è roba da estremisti. Peccato però per loro che Gesù sia veramente esistito, altrimenti l'avrebbero incluso in qualche apparizione aliena. Chissà che dopo il codice Da Vinci non arrivi qualche nuova idea per accontentarli.


Rinnovo il consiglio a chi indaga su avvistamenti ed apparizioni, di verificare i luoghi su una mappa delle faglie attive per prendere in considerazione le cause naturali prima di indagare sulle possibili cause artificiali.
Faglie capaci in Italia

Maggiori faglie terrestri

Confronto in 55 anni tra forti terremoti, avvistamenti "UFO" ed apparizioni "mariane"



Neuroteologia: dall'estasi agli UFO (10.9.2005 da www.carmillaonline.com)
Persinger e le basi neurofisiologiche delle esperienze mistiche e visionarie di Franco Landriscina [da ALTROVE n°9]
I film di fantascienza degli anni ’50 e ’60 erano pieni di strani professori in camice bianco intenti ad armeggiare con provette ed elettrodi in laboratori di campus universitari e a sperimentare strani congegni elettronici sui loro malcapitati studenti. Spesso i loro esperimenti avevano come obiettivo quello di leggere il pensiero o di risvegliare misteriosi poteri della mente. Quasi sempre il risultato finale era tutt’altro da quello aspettato. Come si sa, la realtà talvolta supera la fantasia, ed infatti un professore di questo tipo esiste davvero, con tanto di laboratorio in una sperduta università nelle montagne del Canada. Il professore in questione si chiama Michael Persinger ed insegna neuroscienze del comportamento al Dipartimento di Psicologia della Laurentian University di Sudbury, nella regione canadese dell’Ontario. Non è però un illustre sconosciuto, ma un ricercatore membro di svariate organizzazioni scientifiche internazionali che ha pubblicato più di 200 articoli scientifici e numerosi libri sul rapporto fra cervello e comportamento, attirando anche, in Canada e negli Stati Uniti, l’attenzione di giornali e televisioni.
Leggendo la lunghissima lista delle sue pubblicazioni è difficile non rimanere stupiti dalla vastità e dalla particolarità degli argomenti di cui Persinger si occupa dal 1971, tutti uniti dal filo rosso dell’interazione fra sistema nervoso e campi elettromagnetici e degli effetti di tale interazione sul comportamento. Non solo i campi elettromagnetici generati dalle moderne apparecchiature elettriche ed elettroniche (come il cellulare che forse in questo momento tenete acceso vicino a voi) ma anche, e qui arrivano le conseguenze più inaspettate, quelli di origine geofisica, generati cioè da terremoti, spostamenti del terreno, fenomeni metereologici ed atmosferici. Con Persinger entriamo quindi nel difficile terreno della neurobiologia del comportamento e della biometeorologia. Ma non finisce qui, i comportamenti sui quali lo scienziato americano ha focalizzato la sua attenzione nella ricerca della relazione fra cervello e onde elettromagnetiche non sono le solite prove di memoria e di percezione che costituiscono il normale (e un po’ noioso) oggetto di studio degli psicologi. Anomalie del comportamento, allucinazioni, visioni religiose e mistiche, apparizioni di UFO o di esseri fantastici, fenomeni paranormali: nessun fenomeno è troppo strano o fuori del comune per sfuggire alle rigide maglie scientifiche della rete tessuta in anni e anni di ricerca dal professor Persinger. La metodologia di ricerca adottata comprende studi di laboratorio su animali, ricerche cliniche su pazienti umani ed estesi studi epidemiologici basati su metodi statistici. Ad esempio, Persinger e i suoi collaboratori hanno effettuato un esame molto approfondito del rapporto fra avvistamenti UFO e terremoti trovando un’elevata correlazione fra questi due fenomeni all’apparenza lontani fra loro. La vera “arma vincente” del professore è però il suo famoso “elmetto”, vale a dire un’apparecchiatura con la quale egli è in grado di stimolare il cervello umano con campi magnetici complessi a bassa intensità e in modo altamente selettivo per le diverse aree cerebrali. Con tale apparecchiatura egli è riuscito, in modo convincente e altamente riproducibile, a riprodurre in laboratorio sensazioni ed esperienze che vanno dalla paura all’estasi, dal piacere sessuale alle allucinazioni visive ed uditive, dal ricordo di esperienze dell’infanzia a esperienze di quasi morte e perfino il contatto con angeli, diavoli o addirittura con Dio.
Le strutture cerebrali maggiormente studiate da Persinger sono il sistema limbico e i lobi temporali.
Un po’ di anatomia
Il sistema limbico è una parte del cervello filogeneticamente intermedia fra le strutture più primitive del sistema nervoso e la corteccia cerebrale. Il sistema limbico è la sede delle emozioni e consente agli esseri umani di avere una complessa varietà di stati emotivi: disgusto, amore, paura, sorpresa, invidia, ecc. Le sue strutture principali sono l’ipotalamo, l’amigdala e l’ippocampo. L’ipotalamo è la struttura più arcaica e può essere considerato la centralina di controllo del sistema nervoso autonomo e quindi delle risposte fisiologiche di base dell’organismo: fame, sete, piacere, rabbia, temperatura corporea, ecc. Attraverso i meccanismi di regolazione endocrina, l’ipotalamo riceve informazioni da ogni organo del corpo umano e può a sua volta influenzare l’intero organismo. L’amigdala ha una funzione di mediazione delle emozioni superiori e di regolazione delle attività che coinvolgono tali emozioni, come ad esempio l’attaccamento emotivo e l’amore. Essa svolge inoltre un’importante funzione di “campanello d’allarme” analizzando ogni stimolo esterno o interno e assegnando ad esso il giusto significato emotivo. Ad esempio, se un rumore sospetto ci sveglia nella notte, è l’amigdala che mette in moto il sistema nervoso autonomo, attraverso l’ipotalamo, per allertare l’organismo e predisporlo all’azione. Alcuni neuroni dell’amigdala sono sensibili selettivamente alle emozioni facciali delle altre persone. Altri sono multimodali, cioè rispondono simultaneamente a stimoli visivi, uditivi, olfattivi e tattili. L’ippocampo ha un ruolo fondamentale nell’elaborazione dell’informazione, inclusa la memoria, l’apprendimento di fatti nuovi, la creazione di mappe spaziali dell’ambiente e l’attenzione agli stimoli esterni. La distruzione dell’ippocampo rende una persona incapace di formarsi qualsiasi nuovo ricordo. L’ippocampo interagisce strettamente da un lato, con la corteccia cerebrale, dall’altro con l’amigdala. In altri termini, emozione e ragione non sono mai separabili fra loro, ma agiscono sempre insieme. L’intelligenza emotiva regola e dirige i processi di apprendimento. Veniamo infine ai lobi temporali cui si è accennato in precedenza. Si tratta di una parte della corteccia cerebrale, quindi filogeneticamente più recente del sistema limbico, che si trova grosso modo fra gli occhi e le tempie. Nell’emisfero dominante (di solito il sinistro) il lobo temporale è coinvolto principalmente nella comprensione e nell’elaborazione del linguaggio (è qui che, da semplici suoni, le parole assumono un significato) e nella memoria a lungo termine. Nell’emisfero non dominante (di solito il destro) il lobo temporale è coinvolto nella comprensione delle espressioni facciali, nell’elaborazione delle informazioni non verbali del linguaggio come ad esempio l’intonazione, nell’ascolto dei ritmi, nell’apprendimento musicale e visivo.Neuroscienze e religione
Le ricerche di Michael Persinger si collocano all’interno di un rinnovato interesse delle neuroscienze per le basi neurofisiologiche delle esperienze mistiche e religiose. Un interesse che non è più confinato alla sola speculazione teorica, ma può oggi avvalersi di tutte le più moderne tecniche di indagine sperimentale. In particolare, l’attenzione dello scienziato canadese per il sistema limbico e i lobi temporali non è un fatto isolato. Il primo collegamento fra lobi temporali e esperienze religiose risale all’inizio del secolo e ha a che fare con un disordine neurologico: l’epilessia. L’epilessia, già considerata nell’antichità un “male sacro”, è il sintomo di un anormale funzionamento elettrico del tessuto cerebrale, in cui le cellule nervose entrano in azione tutte insieme invece di eseguire ciascuna il proprio compito. La causa è quasi sempre un danno che può essere conseguenza di traumi fisici, infarti, tumori cerebrali o altre lesioni di varia natura. Esistono diversi tipi di epilessia, fra cui, per l’appunto, alcune forme che colpiscono il sistema limbico e i lobi temporali (TLE, Temporal Lobe Epilepsy). Arnold Mandell, professore di psicologia presso l’Università della California a San Diego, ha discusso il ruolo dei lobi temporali nelle esperienze religiose sulla base del meccanismo di azione delle sostanze psicoattive. Sostanze come l’LSD, in particolare, bloccano gli effetti inibitori della serotonina sui lobi temporali, e quindi hanno la capacità di indurre scariche neuronali sincronizzate nelle strutture limbiche (ippocampo e setto) dei lobi temporali. Vilayanur Ramachandran, professore di neuroscienze, anch’egli dell’Università della California, ha studiato centinaia di persone affette da epilessia dei lobi temporali, sottoponendole ad un esperimento in cui veniva misurata la loro risposta emotiva a parole di significato neutro, sessuale (o violento) e religioso. Confrontando i risultati dei pazienti affetti da epilessia con quelli di soggetti normali, senza particolari inclinazioni religiose, e di soggetti praticanti diverse religioni, Ramachandran è giunto alla conclusione che i lobi temporali sono la sede delle esperienze religiose. L’importanza dei lobi temporali e del sistema limbico nelle esperienze mistiche e religiose è stata anche efficacemente sottolineata dal professor Rhawn Joseph, uno dei maggiori esperti nel campo della neuropsicologia dello sviluppo e delle differenze sessuali (nonché personaggio a suo modo bizzarro, che sembrerebbe confermare lo stereotipo secondo cui chi si occupa di queste cose non è lui molto normale...). Secondo Joseph, l’amigdala è addirittura il “trasmettitore di Dio” (questo è il titolo del suo ultimo libro). Un punto ben evidenziato da Joseph è l’esistenza nei lobi temporali di neuroni specializzati nel riconoscimento di forme particolari, fra cui rientrerebbero alcune forme, come la croce e il triangolo, che hanno un significato religioso in molte culture. Andrew Newberg, professore di Radiologia nel Dipartimento di Medicina Nucleare dell’Università della Pennsylvania, e lo psichiatra Eugene D’Aquili hanno eseguito un’interessante serie di esperimenti in cui sono riusciti a “fotografare” con la tomografia SPECT (single photon emission computed tomography) l’attività del cervello di meditatori buddisti e di suore francescane nel momento esatto delle loro esperienze mistiche. Nel loro recente libro dal titolo Why God Won’t Go Away (“Perché Dio non se ne andrà”), gli autori espongono un modello che vede coinvolti nella genesi dell’esperienza religiosa i lobi parietali e frontali, i lobi temporali, l’amigdala e l’ippocampo. La loro conclusione è che il cervello è predisposto naturalmente, proprio in virtù dei collegamenti fra tali strutture cerebrali, a questo tipo di esperienze, che non sono quindi né patologiche né unicamente il risultato di condizionamenti di tipo culturale. Il modello di Newberg e d’Aquili è in questo momento quello più completo e interessante, anche perché filosoficamente non riduzionista e, rispetto agli altri, maggiormente rispettoso del valore delle esperienze mistiche e religiose. Scientificamente un po’ più azzardate, ma comunque degne di nota, sono le considerazioni di Melvin Morse, professore di Pediatria presso l’Università di Washington, che nella sua professione di medico si è occupato a lungo delle esperienze di quasi morte (NDE, Near Death Experiences) nei bambini. Secondo Morse, il lobo temporale destro consente agli esseri umani di entrare in contatto con una realtà non locale, al di fuori del tempo e dello spazio ordinari, e tale realtà costituirebbe la base delle esperienze mistiche e di quelle paranormali. Come si può vedere, una volta iniziato a comprendere i meccanismi dello sviluppo del cervello e a svelare le basi neuronali della percezione, della memoria e dell’apprendimento, i neuroscienziati sembrano ben decisi ad affrontare anche gli aspetti più profondi ed esclusivi dell’esperienza umana, entrando in un terreno fino ad oggi di pertinenza esclusiva di teologi, filosofi e storici delle religioni. Gli esperimenti di Persinger L’originalità di Michael Persinger sta nel non essersi limitato allo studio di pazienti con epilessia del lobo temporale, ma nell’avere indagato l’esistenza di anomalie neuroelettriche nella popolazione “normale”. Persinger ha infatti teorizzato l’esistenza di scariche transienti del lobo temporale (TLT, Temporal Lobe Transients) che possono influenzare il linguaggio, il riconoscimento dei volti, le emozioni e più in generale i processi psichici, senza dare luogo, perché non sufficientemente intense, ad attacchi epilettici veri e propri. Inoltre, secondo Persinger, se la natura “estatica” di certi attacchi epilettici è il risultato di un’influenza dei lobi temporali sui normali processi delle strutture limbiche, come l’amigdala e l’ippocampo, si può pensare che queste attività siano l’esagerazione di una normale attività del cervello. È questa la sua “Ipotesi del continuo”, formulata nel 1983, secondo cui un po’ tutti, io e voi compresi, abbiamo un grado variabile di potenziale labilità verso queste anomalie funzionali. Ammesso, a questo punto, che si tratti davvero di “anomalie” e non piuttosto, come appare sempre più probabile, di normali capacità del cervello umano. Capacità che renderebbero ragione degli aspetti universali delle esperienze mistiche-religiose e di quelle paranormali, al di là delle differenze di epoca storica e di cultura. L’esistenza di anomalie elettriche transienti dei lobi temporali era già stata ipotizzata in psichiatria e variamente descritta come “epilessia di Dostojevski”, “attacchi parziali”, “attacchi estatici” e “attacchi psichici”. Le sensazioni soggettive associate con questi attacchi epilettici parziali possono includere illusioni somestesiche (come ad esempio le vertigini o il senso di volare), allucinazioni olfattive e gustative (piacevoli o spiacevoli), allucinazioni uditive (come voci, suoni, musiche), allucinazioni visive (in particolare macchie e strisce luminose, stelle, dischi, colori), macro e microscopia, autoscopia (la percezione della propria immagine). Quest’ultimo fenomeno, in particolare, è stato lungamente descritto dallo psicanalista Otto Rank nel suo celebre studio sul “doppio” nella mitologia e nell’arte. Possono inoltre esserci illusioni cognitive, come sensazioni di dejá vu (già visto), jamais vu (mai visto), deja vecu (già vissuto), idee e pensieri ossessivi, distorsioni del senso del tempo e dello spazio, idee trascendenti e metafisiche e sintomi affettivi come tristezza, paura, piacere, ansia. Insomma, non pochi punti in comune con l’esperienza sciamanica e quella psichedelica. Nel 1990 Persinger e collaboratori realizzano un questionario (PPI, Personal Philosophy Inventory) che contiene affermazioni del tipo “a volte mi sento come se le cose non fossero reali”, “ho sognato di galleggiare o di volare nell’aria” e persino “sono stato a bordo di un’astronave”. L’obiettivo del questionario era di verificare nella popolazione la presenza di deboli fenomeni analoghi a quelli degli attacchi epilettici parziali. Un decennio di uso di questo strumento ne ha dimostrato l’affidabilità e la capacità di predire anomalie dei lobi temporali misurabili con l’elettroencefalogramma. A questo punto, al nostro professore non rimaneva che un ultimo passo: riprodurre i sintomi e le esperienze sopra descritte in laboratorio, su soggetti perfettamente normali. In che modo? Semplice. Ricordiamo, come già detto in precedenza, che Persinger ha iniziato i suoi studi dedicandosi agli effetti neuropsicologici e comportamentali dei campi elettromagnetici. La via seguita è quindi stata quella di applicare su dei volontari dei deboli campi magnetici, cercando di localizzarne l’effetto sui lobi temporali e sul sistema limbico. Il metodo usato da Persinger è stato molto empirico. In pratica, egli ha provato numerose combinazioni di intensità e di frequenza di un campo magnetico, applicato sulla testa dei soggetti grazie ad un semplice casco da motociclista, modificato con gli opportuni elettrodi e avvolgimenti magnetici. Le persone che si sono infilate l’elmetto di Persinger hanno vissuto esperienze fuori del corpo, avuto allucinazioni di varia natura, rivissuto momenti della loro infanzia, provato terrore o piacere e avuto la sensazione che nella stanza dell’esperimento fossero presenti angeli, demoni o alieni. Sono stati anche eseguiti numerosi esperimenti sulla “emisfericità” di questi effetti. Persinger è giunto alla conclusione che per la maggior parte delle persone il “senso del Sé” (ma sarebbe più giusto dire “dell’Io”) risiede nel lobo temporale sinistro, mentre nell’emisfero omologo destro risiederebbe un altro senso del Sé, percepito in genere come una presenza estranea all’individuo: il proprio doppio, un alieno, un angelo, un demone o Dio. Insomma, si comincia a capire perché qualcuno già parla di “neuroteologia”.
Alcune possibili aree d’indagine
La sapienza delle antiche tradizioni viene facilmente liquidata dalla scienza attuale come un residuo del passato senza alcun valore oggettivo. Almeno su alcuni punti, potrebbe invece essere vero il contrario. Forse la scienza non è ancora arrivata, con i suoi metodi sperimentali di indagine, laddove altre culture sono giunte con un diverso cammino. Prendiamo, ad esempio, il tema dei “luoghi sacri”. In tutti i popoli e in tutte le epoche, sono stati sempre conosciuti dei luoghi ritenuti canali di comunicazione con il mondo degli spiriti e degli dei, luoghi carichi di “potere” e quindi da visitare con rispetto e seguendo determinati rituali. Tali luoghi sono stati frequentemente meta di pellegrinaggi e su di essi sono stati talvolta costruiti dei templi. Spesso, alcuni di questi luoghi formavano, attraverso una rete visibile o invisibile di collegamenti, una vera e propria “geografia sacra” del territorio. Tutto questo è stato troppo frettolosamente accantonato dalla scienza ufficiale nel cassetto delle “superstizioni”, oppure è diventato argomento di una pseudoscienza new age che ha lasciato briglia sciolta a fantasiose teorie prive di qualsiasi fondamento. Le ricerche di Persinger coniugano in modo originale, per la prima volta su solide basi scientifiche, la geofisica, quindi lo studio dell’ambiente naturale e la neuropsicologia degli stati modificati di coscienza. Esse permettono quindi di gettare nuova luce su tanti aspetti della “geografia sacra”. Ad esempio, anche ad un’analisi superficiale, si nota che tanti luoghi magici, in cui i sacerdoti, i veggenti o le streghe si recavano per avere visioni e predire il futuro, si trovano in prossimità di siti con caratteristiche geofisiche tali da poter creare, o aver creato in passato, anomalie geomagnetiche del tipo di quelle riprodotte da Persinger in laboratorio con il suo elmetto. Lo stesso Persinger ha preso in considerazione, da questo punto di vista, i luoghi in cui sono avvenute alcune celebri apparizioni mariane. Paul Devereux, un ricercatore indipendente, ha registrato delle anomalie locali del campo magnetico terrestre in coincidenza con l’apparizione di luci misteriose (le cosiddette “earth lights”) nel deserto del Texas e in quello della regione di Kimberley nell’Australia Occidentale. Queste luci erano già conosciute agli abitanti indigeni di quelle zone e sono state in tempi più recenti considerate come apparizioni UFO. I risultati di Devereux sono in accordo con la teoria di Persinger, anzi, lo stesso Devereux, autore di numerosi libri sulla “geografia cognitiva dei luoghi sacri”, è addirittura andato nel laboratorio di Persinger per provare di persona il famigerato elmetto. Ricordiamo, infine, che anche il celebre Oracolo di Delfi si trova su una faglia tellurica e la zona è stata frequentemente soggetta a terremoti; anche se in questo caso sembra che lo stato di trance della Pizia fosse provocato dall’etilene che fuoriusciva dalle fratture nel terreno, non si può escludere un ruolo del geomagnetismo terrestre o una combinazione dei due effetti.
Uno sguardo ai risvolti più inquietanti
C’è un altro aspetto delle ricerche di Persinger da prendere seriamente in considerazione. Le tecnologie elettromagnetiche di modificazione della coscienza possono essere impiegate come strumenti per il controllo mentale da parte di eserciti, servizi segreti o organizzazioni criminali. Dai tempi della guerra fredda, sia gli USA che l’ex Unione Sovietica hanno cercato di sviluppare sofisticati metodi di controllo mentale per creare agenti segreti e assassini dotati di personalità multiple e quindi in grado di vivere una vita tranquilla o di uccidere su comando, a seconda del prevalere dell’una o dell’altra personalità. Un altro obiettivo di queste ricerche, spesso basate sull’ipnosi e sull’uso di sostanze allucinogene e delirogene, era quello di ottenere da agenti nemici catturati, tutte le informazioni in loro possesso. Fra le varie tecniche impiegate a partire dagli anni ’60, grazie ai progressi dell’elettronica, c’è stato anche l’impianto chirurgico nel cervello di stimolatori elettrici comandati a distanza via radio. Il principale sostenitore di questo metodo di controllo mentale è stato il professor José Delgado, autore nel 1969 del libro Genesi e libertà della mente (il titolo originale era Physical control of the mind). Più recentemente, il governo americano ha mostrato un grande interesse nello sviluppo di armi cosiddette “non-letali” ad onde elettromagnetiche. Ad esempio, armi in grado di focalizzare onde radio di determinate frequenze e intensità su un’area geografica molto limitata e di provocare così nausea, confusione e alterazioni mentali in un plotone nemico o in un gruppo di manifestanti. Alterazioni mentali che, nelle condizioni giuste, potrebbero anche assumere la forma di allucinazioni e fenomeni paranormali. Secondo il dottor Helmut Lammer, molti dei cosiddetti “rapimenti alieni”, diventati sempre più frequenti negli ultimi anni, sarebbero per l’appunto esperimenti di questo tipo svolti su comuni cittadini. Probabilmente, queste armi sono ancora in fase di prototipo, però sono destinate a diventare entro breve una realtà, specialmente nel nuovo scenario internazionale sempre più caratterizzato da conflitti di tipo non convenzionale. A questo punto, è facile immaginare quali non certo tranquilizzanti applicazioni potrebbe avere l’elmetto del professor Persinger in mani poco rispettose della dignità e della libertà umana. Organizzazioni con fonti di finanziamento molto più elevate della piccola università canadese in cui Persinger lavora potrebbero cercare di sviluppare lo stesso tipo di effetti utilizzando, invece dell’elmetto, sorgenti di campi elettromagnetici in grado di agire sulle persone a distanza. Lo stesso Persinger, in un suo breve articolo dal titolo molto esplicativo (On the possibility of directly accessing every human brain by electromagnetic induction of fundamental algorithms), ipotizza persino che si possa creare un campo elettromagnetico esteso a tutto il pianeta, in grado di influenzare praticamente tutti i cervelli degli abitanti della Terra. Una prospettiva dal sapore fantascientifico, ma non più di quanto fosse fantascientifica la radio prima degli esperimenti di Marconi.
Riduzionismo e altre prospettive filosofiche
Qual è il significato dei risultati di Persinger? A prima vista, ci troviamo di fronte al trionfo del più classico riduzionismo, cioè la riduzione di qualsiasi fenomeno a un fatto puramente materiale. Sembra già di vedere la faccia rassicurante di Piero Angela annunciare sorridendo che religione e misticismo sono semplicemente l’effetto di anomalie elettriche del cervello e che presto troveremo la medicina adatta per fare per sempre a meno di questi fastidiosi effetti collaterali del nostro prezioso organo del pensiero. Come appare dalle sue interviste, Persinger è filosoficamente un riduzionista convinto, ai limiti dell’ingenuità. Al riguardo, bisogna dire che probabilmente un po’ di riduzionismo, nelle mani di bravi scienziati, non guasta, anzi è necessario per ottenere dei risultati sperimentali concreti e per osare andare laddove altri non si spingerebbero. Nella forma mentis riduzionista ci sono però indubbiamente dei pericoli. Il riduzionismo diventa molto spesso un modo per diminuire l’importanza di fenomeni ed esperienze che non si comprendono. Nel nostro caso, ad esempio, l’esperienza del “sacro” viene separata dal proprio contesto culturale e privata dei suoi significati individuali e sociali, per non parlare di quelli metafisici e trascendenti. Inoltre, i risultati di laboratorio vengono spesso interpretati alla luce di una concezione scientifica rigidamente materialista, ignorando altre possibili chiavi di lettura. Un punto di vista più intelligente è quello di Newberg e d’Aquili, che nel loro libro “Perché Dio non se ne andrà” fanno più o meno questo ragionamento: “Sì, è vero, probabilmente le esperienze mistiche e religiose sono delle configurazioni di attività di determinati neuroni del cervello. Ma, se ci pensiamo un momento, che cosa non lo è?”. Dietro l’apparente semplicità di questa domanda si cela una difficile questione epistemologica. Ad esempio, in questo momento non posso interagire con il computer su cui sto scrivendo questo articolo se non nella misura in cui il mio cervello ne contiene una rappresentazione sotto forma di una determinata configurazione neuronale. Questo rende il computer meno reale? Che senso ha dire che certi fenomeni sono “solo” il frutto di una particolare attività del cervello quando, a pensarci bene, si può dire la stessa cosa di tutto ciò di cui possiamo avere esperienza e conoscenza? Il cervello è un organo in costante interazione con la realtà esterna, una realtà della quale non possiamo sapere nulla se non attraverso il cervello stesso. Anzi, si potrebbe fare anche un passo oltre. Il fatto che determinate aree del cervello percepiscano determinati fenomeni fuori dell’ordinario e che i processi cerebrali coinvolti non siano qualitativamente diversi da quelli della percezione ordinaria potrebbe essere un indizio che dietro tali fenomeni esistono delle realtà diverse da quella ordinaria. Così come “là fuori” c’è qualcosa che io interpreto come “il mio computer”, forse c’è anche qualcos’altro che in certe condizioni diventa possibile percepire e che le persone provano da millenni ad interpretare con il linguaggio della religione e del mito.

Lacrime statua di Padre Pio non sono evento soprannaturale ANSA.it 7.9.2005
Lo stabilisce la curia di Potenza dopo analisi mediche
(ANSAweb) - POTENZA, 7 SET - E' 'doveroso escludere l'intervento soprannaturale' nelle lacrime di sangue sgorgate - a partire dal 25 maggio scorso - da una statua di vetroresina raffigurante San Padre Pio da Pietrelcina, situata nel giardino di Marsicovetere (Potenza). E' la conclusione di una notificazione pubblicata oggi dalla curia arcivescovile di Potenza, al termine delle indagini eseguite sul liquido all'ospedale di Potenza e alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia). L'apparizione delle lacrime di sangue e il ripetersi del fenomeno provocarono l'arrivo, nel cortile della casa, di centinaia di persone. Le indagini hanno permesso di stabilire che il liquido e' sangue e appartiene ad una sola persona, di sesso femminile. La Curia potentina - che esorto' alla prudenza, ha definito 'chiaro ed inequivocabile il risultato delle indagini'. (ANSAweb)