ZACCARIA - Capitolo 13
[1]In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità. [2]In quel giorno - dice il Signore degli eserciti - io estirperò dal paese i nomi degli idoli, né più saranno ricordati: anche i profeti e lo spirito immondo farò sparire dal paese. [3]Se qualcuno oserà ancora fare il profeta, il padre e la madre che l'hanno generato, gli diranno: «Tu morirai, perché proferisci menzogne nel nome del Signore», e il padre e la madre che l'hanno generato lo trafiggeranno perché fa il profeta. [4]In quel giorno ogni profeta si vergognerà della visione che avrà annunziata, né indosserà più il mantello di pelo per raccontare bugie. [5]Ma ognuno dirà: «Non sono un profeta: sono un lavoratore della terra, ad essa mi sono dedicato fin dalla mia giovinezza». [6]E se gli si dirà: «Perché quelle piaghe in mezzo alle tue mani?», egli risponderà: «Queste le ho ricevute in casa dei miei amici». Personificazione della spada: il nuovo popolo [7]Insorgi, spada, contro il mio pastore, contro colui che è mio compagno. Oracolo del Signore degli eserciti. Percuoti il pastore e sia disperso il gregge, allora volgerò la mano sopra i deboli. [8]In tutto il paese, - oracolo del Signore - due terzi saranno sterminati e periranno; un terzo sarà conservato. [9]Farò passare questo terzo per il fuoco e lo purificherò come si purifica l'argento; lo proverò come si prova l'oro. Invocherà il mio nome e io l'ascolterò; dirò: «Questo è il mio popolo». Esso dirà: «Il Signore è il mio Dio».

CORINZI 1 Capitolo 14
I carismi. Regole pratiche
[26] Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate ognuno può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un discorso in lingue, il dono di interpretarle. Ma tutto si faccia per l'edificazione. [27] Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine; uno poi faccia da interprete. [28] Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a Dio. [29] I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino. [30] Se uno di quelli che sono seduti riceve una rivelazione, il primo taccia: [31] tutti infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano imparare ed essere esortati. [32] Ma le ispirazioni dei profeti devono essere sottomesse ai profeti, [33] perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. [34] Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. [35] Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. [36] Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi? [37] Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore; [38] se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto. [39] Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo. [40] Ma tutto avvenga decorosamente e con ordine.

Geremia - Capitolo 23 Oracoli messianici. Il re dell'avvenire
[1]«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo». Oracolo del Signore. [2]Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. [3]Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. [4]Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una». Oracolo del Signore. [5]«Ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. [6]Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia. [7]Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, [8]ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra». Libretto contro i falsi profeti [9]Contro i profeti. Mi si spezza il cuore nel petto, tremano tutte le mie membra, sono come un ubriaco e come chi è inebetito dal vino, a causa del Signore e a causa delle sue sante parole. [10]«Poiché il paese è pieno di adùlteri; a causa della maledizione tutto il paese è in lutto, si sono inariditi i pascoli della steppa. Il loro fine è il male e la loro forza è l'ingiustizia. [11]Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi, perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità. Oracolo del Signore. [12]Perciò la loro strada sarà per essi come sentiero sdrucciolevole, saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse, poiché io manderò su di essi la sventura, nell'anno del loro castigo. Oracolo del Signore. [13]Tra i profeti di Samaria io ho visto cose stolte. Essi profetavano in nome di Baal e traviavano il mio popolo Israele. [14]Ma tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adultèri e praticano la menzogna, danno mano ai malfattori, sì che nessuno si converte dalla sua malvagità; per me sono tutti come Sòdoma e i suoi abitanti come Gomorra». [15]Perciò dice il Signore degli eserciti contro i profeti: «Ecco farò loro ingoiare assenzio e bere acque avvelenate, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa su tutto il paese». [16]Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. [17]Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: Voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: Non vi coglierà la sventura. [18]Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito? [19]Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena, una tempesta travolgente si abbatte sul capo dei malvagi. [20]Non cesserà l'ira del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni comprenderete tutto! [21]Io non ho inviato questi profeti ed essi corrono; non ho parlato a loro ed essi profetizzano. [22]Se hanno assistito al mio consiglio, facciano udire le mie parole al mio popolo e li distolgano dalla loro condotta perversa e dalla malvagità delle loro azioni. [23]Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore - e non anche Dio da lontano? [24]Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli senza che io lo veda? Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore. [25]Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. [26]Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore? [27]Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal! [28]Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola. Che cosa ha in comune la paglia con il grano? Oracolo del Signore. [29]La mia parola non è forse come il fuoco - oracolo del Signore - e come un martello che spacca la roccia? [30]Perciò, eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. [31]Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - che muovono la lingua per dare oracoli. [32]Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo». Parola del Signore. [33]Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: «Qual è il peso del messaggio del Signore?», tu riferirai loro: «Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò». Parola del Signore. [34]E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: «Peso del Signore!», io lo punirò nella persona e nella famiglia. [35]Direte l'uno all'altro: «Che cosa ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». [36]Non farete più menzione di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio. [37]Così dirai al profeta: «Che cosa ti ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». [38]Ma se direte «Peso del Signore», allora così parla il Signore: «Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del Signore, [39]ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri. [40]Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata».

Isaia 28
[1] Guai alla corona superba degli ubriachi di Efraim, al fiore caduco, suo splendido ornamento, che domina la fertile valle, o storditi dal vino! [2] Ecco, inviato dal Signore, un uomo potente e forte, come nembo di grandine, come turbine rovinoso, come nembo di acque torrenziali e impetuose, getta tutto a terra con violenza. [3] Dai piedi verrà calpestata la corona degli ubriachi di Efraim. [4] E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento, che domina la valle fertile, come a un fico primaticcio prima dell'estate: uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano. [5] In quel giorno sarà il Signore degli eserciti una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo, [6] ispiratore di giustizia per chi siede in tribunale, forza per chi respinge l'assalto alla porta. [7] Anche costoro barcollano per il vino, vanno fuori strada per le bevande inebrianti. Sacerdoti e profeti barcollano per la bevanda inebriante, affogano nel vino; vanno fuori strada per le bevande inebrianti, s'ingannano mentre hanno visioni, dondolano quando fanno da giudici. [8] Tutte le tavole sono piene di fetido vomito; non c'è un posto pulito. [9] "A chi vuole insegnare la scienza? A chi vuole spiegare il discorso? Ai bambini divezzati, appena staccati dal seno? [10] Sì: precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un pò qui, un pò là". [11] Con labbra balbettanti e in lingua straniera parlerà a questo popolo [12] colui che aveva detto loro: "Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco. Ecco il sollievo!". Ma non vollero udire. [13] E sarà per loro la parola del Signore: "precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un pò qui, un pò là", perché camminando cadano all'indietro, si producano fratture, siano presi e fatti prigionieri. [14] Perciò ascoltate la parola del Signore, uomini arroganti, signori di questo popolo che sta in Gerusalemme: [15] "Voi dite: Abbiamo concluso un'alleanza con la morte, e con gli inferi abbiamo fatto lega; il flagello del distruttore, quando passerà, non ci raggiungerà; perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio e nella falsità ci siamo nascosti". [16] Dice il Signore Dio: "Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà. [17] Io porrò il diritto come misura e la giustizia come una livella. La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace, le acque travolgeranno il vostro riparo. [18] Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte; la vostra lega con gli inferi non reggerà. Quando passerà il flagello del distruttore, voi sarete la massa da lui calpestata. [19] Ogni volta che passerà, vi prenderà, poiché passerà ogni mattino, giorno e notte. E solo il terrore farà capire il discorso". [20] Troppo corto sarà il letto per distendervisi, troppo stretta la coperta per avvolgervisi. [21] Poiché come sul monte Perasìm si leverà il Signore; come nella valle di Gàbaon si adirerà per compiere l'opera, la sua opera singolare, e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto. [22] Ora cessate di agire con arroganza perché non si stringano di più le vostre catene, perché un decreto di rovina io ho udito, da parte del Signore, Dio degli eserciti, riguardo a tutta la terra. [23] Porgete l'orecchio e ascoltate la mia voce, fate attenzione e sentite le mie parole. [24] Ara forse tutti i giorni l'aratore, rompe e sarchia la terra? [25] Forse non ne spiana la superficie, non vi semina l'anèto e non vi sparge il cumino? E non vi pone grano e orzo e spelta lungo i confini? [26] E la sua perizia rispetto alla regola gliela insegna il suo Dio. [27] Certo, l'anèto non si batte con il tribbio, né si fa girare sul cumìno il rullo, ma con una bacchetta si batte l'anèto e con la verga il cumìno. [28] Il frumento vien forse schiacciato? Certo, non lo si pesta senza fine, ma vi si spinge sopra il rullo e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo. [29] Anche questo proviene dal Signore degli eserciti: egli si mostra mirabile nel consiglio, grande nella sapienza.

Corinzi 2 - Capitolo 2
[1]Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza. [2]Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato? [3]Perciò vi ho scritto in quei termini che voi sapete, per non dovere poi essere rattristato alla mia venuta da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi. [4]Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'affetto immenso che ho per voi. [5]Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. [6]Per quel tale però è gia sufficiente il castigo che gli è venuto dai più, [7]cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte. [8]Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità; [9]e anche per questo vi ho scritto, per vedere alla prova se siete effettivamente obbedienti in tutto. [10]A chi voi perdonate, perdono anch'io; perché quello che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l'ho fatto per voi, davanti a Cristo, [11]per non cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
Corinzi 2 - Capitolo 11
Paolo si vede costretto a fare il proprio elogio [1]Oh se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. [2]Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. [3]Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. [4]Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. [5]Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi «superapostoli»! [6]E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti. [7]O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? [8]Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. [9]E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. [10]Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! [11]Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! [12]Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. [13]Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. [14]Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. [15]Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. [16]Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. [17]Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. [18]Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. [19]Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. [20]In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. [21]Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io. [22]Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! [23]Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. [24]Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; [25]tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. [26]Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; [27]fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. [28]E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. [29]Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? [30]Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. [31]Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. [32]A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, [33]ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.

Gàlati 1
[1] Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, [2] e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia. [3] Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, [4] che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, [5] al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. [6] Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. [7] In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. [8] Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! [9] L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! [10] Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!

Pietro 2 - Capitolo 2 I falsi dottori [1]Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. [2]Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. [3]Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è gia da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato. Le lezioni del passato [4]Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; [5]non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi; [6]condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. [7]Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. [8]Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. [9]Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, [10]soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.
Il castigo futuro
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti, [11]mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore. [12]Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione, [13]subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; [14]han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! [15]Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità, [16]ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. [17]Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. [18]Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. [19]Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto. [20]Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. [21]Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. [22]Si è verificato per essi il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago.

Pietro 2 - Capitolo 3
Il giorno del Signore: i profeti e gli apostoli [1]Questa, o carissimi, è gia la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza, [2]perché teniate a mente le parole gia dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli.
I falsi dottori
[3]Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni [4]e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione». [5]Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano gia da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; [6]e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. [7]Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi. [8]Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. [9]Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. [10]Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. Nuovo invito alla santità. Dossologia [11]Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, [12]attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! [13]E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. [14]Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. [15]La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; [16]così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina. [17]Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli empi; [18]ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell'eternità. Amen!

Giovanni 1 - Capitolo 4
Terza condizione: guardarsi dagli anticristi e dal mondo [1]Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. [2]Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; [3]ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è gia nel mondo. [4]Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. [5]Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. [6]Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore. (I falsi profeti non obbediscono ai Vescovi, successori degli Apostoli)
III. ALLE FONTI DELLA CARITA' E DELLA FEDE
Alle fonti della carità [7]Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. [8]Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. [9]In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. [10]In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. [11]Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. [12]Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. [13]Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. [14]E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. [15]Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. [16]Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. [17]Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. [18]Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. [19]Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. [20]Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. [21]Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.
Giovanni 1 - Capitolo 5
Alla fonte della fede
[1]Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. [2]Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, [3]perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. [4]Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. [5]E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? [6]Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. [7]Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: [8]lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. [9]Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio. [10]Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio. [11]E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. [12]Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. [13]Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
COMPLIMENTI
La preghiera per i peccatori [14]Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. [15]E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere gia quello che gli abbiamo chiesto. [16]Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare. [17]Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.
Riassunto dell'epistola [18]Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. [19]Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. [20]Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. [21]Figlioli, guardatevi dai falsi dei!

Giovanni 2 Capitolo 1
[1] Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, [2] a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: [3] grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. [4] Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. [5] E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. [6] E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso. [7] Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! [8] Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. [9] Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. [10] Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; [11] poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse. [12] Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena. [13] Ti salutano i figli della eletta tua sorella.

Apocalisse Capitolo 13
[1] Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. [2] La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. [3] Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia [4] e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?". [5] Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. [6] Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. [7] Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. [8] L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. [9] Chi ha orecchi, ascolti: [10] Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. [11] Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. [12] Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. [13] Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. [14] Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. [15] Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. [16] Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; [17] e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. [18] Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.

..da Avvenire - Giovedi 22 Febbraio 2001

IL CASO Il Patriarcato di Mosca risolve la disputa sul numero 666 nei codici fiscali Il chip è a prova di Anticristo

Mosca. Nel codice fiscale non si nasconde il «numero della Bestia», il famoso «666», quale è indicato nell'Apocalisse (13,18). Lo ha deciso, dopo tre giorni di accese discussioni, la Commissione teologica del Patriacato di Mosca presiedeuta dal sacerdote Kirill Pavlov. L'assemblea, alla quale hanno partecipato metropoliti e vescovi, teologi e alcuni deputati della Duma, si è svolta nel monastero della Trinità e di San Sergio nella città di Sergijev Posad (Zagorsk in tempi sovietici). L'assemblea si era resa necessaria dopo che numerosi esponenti del clero ortodosso avevano espresso il dubbio che nei codici elettronici (codice fiscale, codici a barre, tessere e chips vari) potesse nascondersi il numero «666». Tale ipotesi aveva provocato notevole allarme in molti strati di fedeli ortodossi russi, fino alla minaccia di uno scisma.
A conclusione dell'assemblea è stato adottato un documento che sarà pubblicato dopo l'approvazione del patriarca Alessio II. «Abbiamo ascoltato gli esperti e gli esegeti - ha spiegato il metropolita Filaret - e siamo giunti alla conclusione che né nel codice fiscale, né nei documenti elettronici di accertamento dell'identità, è presente il 666». Questo perchè «il sigillo dell'Anticristo, secondo l'opinione dei Santi Padri, viene impresso dall'Anticristo stesso dopo la sua comparsa e dopo che molti l'avranno riconosciuto come Dio». Ma oggi nessuno divinizza il codice fiscale, e quindi il pericolo non c'è. Tuttavia il metropolita Filaret ha messo l'accento su un altro problema: i processi di globalizzazione di cui sono un indizio le codificazioni elettroniche, possono davvero presentare dei pericoli spirituali. «Dobbiamo seguirli attentamente - ha detto -, studiarli ed avvertire il popolo di Dio. Ma oggi seminare il panico è indegno del nome di cristiani». Questi temi verranno trattati in un messaggio pastorale che il patriarca Alessio II rivolgerà ai fedeli durante la Quaresima. Filaret ha detto che bisogna mostrare comprensione per certi timori che possono apparire superstiziosi, poichè essi sono una conseguenza del «periodo dell'ateismo», quando non c'era la possibilità di istruire i fedeli. «Noi però - ha aggiunto Filaret - non abbiamo prestato sufficiente attenzione a questi processi. Di questo dobbiamo pentirci».

Giovanni Bensi