Rischio etanolo
Etanolo tra mito e realtà
Onde e maree per produrre energia
I cambiamenti del clima forse causati dai raggi cosmici
Un gas intrappolato nel ghiaccio potrebbe rivoluzionare l’economia mondiale AsiaNews.it 1.3.07
L'effetto serra? C'è anche su Marte 4.2.2007 Corriere della sera
Irraggiamento solare totale in watt per metro quadrato di superficie terrestre
www.ucar.edu/communications/staffnotes/0402/caspar.jpg
Chi controlla la produzione elettrica dei pannelli fotovoltaici, si sarà accorto di aver prodotto nel 2006 il 2,8% circa in più rispetto al 2005 ma stranamente questi dati passano inosservati a molti scienziati ed ecologisti. I giornalisti, durante le interviste quando si parla di clima e si da sempre la colpa all'uomo, dovrebbero porre sempre la domanda se almeno qualche pannello solare lo usano e quanta corrente producano, dal momento che maggior irraggiamento solare, significa maggior energia e calore. Queste semplici evidenze, basterebbero per far comprendere che le cause naturali del surriscaldamento, sono superiori a quelle artificiali. Se inoltre arrivano conferme che il surriscaldamento avviene anche in altri pianeti del sistema solare, significa che abbiamo ancora molto da imparare.
Produzione di energia dai nanotubi di carbonio
25 gennaio 2007 Messico: mais per le auto e le tortillas vanno in crisi
Smog, sotto accusa i nuovi motori diesel (un motore diesel di ultima generazione (Euro 4, anno 2006) emette 30 microgrammi di Pm10 per ogni chilometro percorso in città (dato che sale a 48 per i diesel Euro 3, anni 2001-2005). Il confronto: un’auto a benzina pre-Euro, immatricolata tra il 1984 e il ’92, emette 23 microgrammi al chilometro. Per completare il quadro bisogna dire che nelle macchine a benzina con motore Euro (da metà anni ’90) l’emissione si ferma a 0,8. Conclusione: tra le auto oggi sul mercato, il diesel inquina 30 volte più del motore a benzina.)

Forti divergenze tra i prezzi delle materie prime energetiche 9.1.2007
Con tutta sincerità ammetto che non mi sarei mai aspettato di veder salire il prezzo dell'uranio a 72.-- dollari per libbra e contemporaneamente il petrolio scendere sotto i 55.-- dollari per barile.
Ho pensato quindi fosse utile ridare un'occhiata ai prezzi di alcune commodities degli ultimi 2 anni comprese quelle delle quali non si sente parlare spesso se non tra i professionisti del settore.
Il seguente grafico mostra un confronto tra mais, oro, grano, petrolio, gas naturale, contratto gas scadenza 27.4.2011 e carbone.

Nel confronto manca solo l'uranio dato che non è quotato in una borsa merci convenzionale ma potete fidarvi che il prezzo abbia realmente raggiunto 72 dollari anche se sembra un livello elevato se confrontato all'attuale andamento negativo di petrolio, gas e carbone. La corsa all'atomo rimane però sostenuta per paura di future interruzioni di fornitura di gas e petrolio per la produzione d'energia elettrica.
Sono sempre dell'avviso che nel lungo periodo i prezzi torneranno a salire ma è anche vero che secondo l'analisi tecnica, la rottura di importanti supporti e la diminuizione dei consumi da riscaldamento a causa dell'inverno mite, il petrolio sembra voler scendere fino a 45 - 50 $ circa prima di potersi riprendere abbastanza velocemente.
Sembrerà curioso l'inserimento del carbone ma dal momento che provvede al 25% dell'energia primaria e ben al 40% della produzione elettrica mondiale, non si può escludere dalle analisi tale importante combustibile nonostante l'impatto ambientale e le grandi riserve stimate per oltre un secolo e mezzo.
Ho voluto aggiungere il contratto del gas scadenza 27.4.2011 (linea tratteggiata) consigliato nel febbraio del 2006, per mostrare quanto sia stato più stabile verso l'enorme volatilità dei prezzi del contratto a scadenza più vicina. Tra l'altro il fatto che la maggioranza dei certificati sulle materie prime, contengano contratti a breve scadenza, comporta dei notevoli costi ad ogni rinnovo dei contratti (roll-over) mentre sarebbe opportuno inserirne a più lunga scadenza per evitare speculazioni e costi eccessivi a scapito dei certificati medesimi. Gli ETF hanno comunque dei costi di gestione inferiori rispetto ai certificati.
Le materie prime agricole hanno tenuto meglio il prezzo, non solo perché anch'esse sottovalutate ma soprattutto a causa della siccità, la produzione potrebbe calare ulteriormente. Devo però aggiungere che utilizzare mais da bruciare come combustibile oltretutto utilizzando la leva OGM, fa male al cuore se pensiamo alla fame nel mondo, quindi penso che bisognerebbe dare la massima priorità al consumo alimentare.
Anche il prezzo dell'oro ha tenuto abbastanza bene i prezzi, tuttavia è possibile che scenda anche sotto i 600 $ nel breve periodo in linea col calo del petrolio ma le future incertezze geopolitiche faranno risalire le quotazioni. I metalli industriali hanno una maggiore volatilità causata del previsto rallentamento della crescita economica e dalla speculazione.
Riguardo le energie alternative, ha destato preoccupazione il sisma avvenuto a Basilea durante i lavori per una centrale geotermica. Purtroppo è stata scelta la città meno idonea a causa del rischio sismico ma questa tecnologia sembra comunque molto promettente.

Telerilevamento applicato all’individuazione di fonti di calore
In Usa scompaiono le api e mettono a rischio i raccolti
DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 6.11.2006
L'energia tiene il filo dei rapporti Avvenire 4.11.2006
Energia La resa dei conti (Le Scienze)
Energia, ambiente e clima (Newton)
Allo studio un carburante per aerei derivante dal carbone Newton 2.10.2006
Nucleare: Corea Nord, Abe definisce test inaccettabile (Ricordo di aver letto nel libro di Renato Romero Radio Natura che le esplosioni nucleari creano segnali radio intercettabili dai ricevitori VLF. Non avrei mai pensato che si potesse verificare una tale triste opportunità ma a quanto pare mi sbagliavo. Consiglio comunque questo testo anche per smontare le tesi pseudoscientifiche trattate nel 25° capitolo)
Amaranth’s Effect On The Markets (Evidenza che le speculazioni sulle materie prime vengono compiute anche al ribasso)
Iran, alza polvere il videogioco antiamericano (Molto pericoloso giocare alla guerra contro gli americani, un governo che spinge i giovani alla violenza non cerca certo la pace)
Nucleare: Egitto, entro 10 anni pronta la prima centrale (Purtroppo se l'Iran non smetterà di arricchire l'uranio, sempre più paesi si "convertiranno" al nucleare ed intanto il prezzo ha raggiunto i 54 $)
Gas, 120 mila impianti sono a rischio L'Espresso - 27.9.2006


Prezzo, produzione, consumo e riserve dell'uranio. 30.08.2006

Da qualche tempo alcuni governi sono divenuti molto propensi ad investire in tecnologia nucleare per la produzione di energia elettrica, secondo almeno le dichiarazioni ufficiali. Come spesso accade negli studi del settore energetico, si sottovaluta l'incidenza del prezzo della materia prima per determinarne l'effettiva convenienza del cospicuo investimento a differenza di altre fonti rinnovabili che sfruttano acqua, vento, sole e maree dove la fonte è variabile ma non esauribile.
Osservando l'andamento del prezzo della materia prima necessaria al funzionamento delle centrali nucleari, si nota che è sestuplicato negli ultimi 5 anni arrivando a ben 48 dollari, sebbene la maggioranza delle forniture vengano stipulate con contratti a lungo termine.

Prezzo dell'uranio per libbra in dollari USA

E' incomprensibile dunque tanta ostinazione da parte di paesi ricchi di altre fonti verso il nuclare che porterebbe più danni che utili. Si poteva certo tollerare fino agli anni ottanta quando la produzione era ancora superiore alla richiesta.

Produzione e richiesta d'uranio

Ma dal momento che la domanda d'uranio ha superato ormai la produzione già prima della fine degli anni ottanta, si è colmata questa differenza diminuendo le scorte e smantellando i vecchi armamenti nucleari.

Produzione e consumo militare e commerciale d'uranio

Perfino la richiesta militare d'uranio è diminuita (parte blu del grafico) per soddisfare la richiesta energetica e questa è stata la via più facile per mantenere un'equilibrio pacifico.

Esaurimento delle riserve d'uranio secondo la crescita dei consumi

A ricordarci infine della follia nucleare, basta osservare questa simulazione dell'esaurimento delle riserve in base alla crescita dei consumi. E' sorprendente notare come piccole crescite di consumo possano esaurire le risorse in pochi decenni e questo conferma sempre più l'inevitabilità dell'aumento dei prezzi di tutti i combustibili fossili nonostante l'alta volatilità come per il gas naturale sceso ad una sottovalutazione del 45% rispetto al petrolio. Proprio queste forti oscillazioni possano dare dei falsi segnali dando troppo spesso la colpa alla speculazione quando i corsi sono in salita ma tutti sanno che prima o poi le risorse cominceranno a scarseggiare. A differenza del petrolio dove le maggiori riserve si trovano in Medio Oriente, l'uranio è estratto per la maggioranza in paesi stabili. Infatti questo metallo radioattivo si trova in Australia per il 24%, Kazakistan 17%, Canada 9%, USA 7%, Sudafrica 7%, Namibia 6%, Brasile 6%, Nigeria 5% e Russia 4%.
Per curiosità secondo il World Nuclear Association attualmente ci sono 438 reattori nucleari operativi, 22 in costruzione, 48 in progetto, 165 sospesi e 114 chiusi.
Vorrei raccomandare di non credere a quelle pubblicazioni pseudo-scentifiche sulle energie gratuite terrestri o cosmiche, magnetiche od altro che si riferiscono specialmente al genio statunitense di origine croata Nicola Tesla che sì ha dato un grande contributo alla scienza ma non tutte le idee sono aplicabili. Spesso si cita la possibilità di prelevare l'energia elettrica senza fili dalla terra o via etere senza pensare all'enorme inquinamento magnetico che causerrebe danni incalcolabili. Non per niente gli esperimenti di potente trasmissione elettrica a distanza, causarono delle esplosioni talmente violente tanto da vantarsi di aver creato il raggio della morte anche se l'intento era di avere un'arma deterrente per la pace.
Tra i vari testi letti ho scoperto anche che purtroppo le pile a combustibile di idrogeno hanno una durata di circa 1000 ore e per questo vediamo poche auto ad idrogeno dal momento che i motori elettrici possono svolgere efficentemente il loro lavoro fino a circa 50000/70000 chilometri con la tecnologia attuale.
Per quanto riguarda la fusione nucleare per la produzione di energia elettrica, il progetto ITER necessita diversi decenni prima di passare alla fase produttiva ed inserire l'energia nella rete.
Una notizia che mi ha reso felice è la conferma dell'utilizzo degli specchi per aumentare il rendimento dei pannelli solari, idea che ho sempre pensato potesse funzionare.
Anche la Chiesa prega per questi scopi come ad esempio un'intercessione che troviamo nei Vespri:
Glorifichiamo il Cristo, luce dei popoli e gioia di tutti i viventi e acclamiamo: Tu sei la nostra vita, Signore.
Hai dato all'uomo l'intelligenza per esplorare i segreti della natura e per utilizzare le energie del cosmo, - guida la scienza e la tecnica sulle vie del vero bene dell'umanità per la gloria del tuo nome.