Dei santoni italiani il catalogo è questo Panorama.it 22.12.2009

“Italiani popolo di santoni, veggenti e guaritori“: è da aggiornare la famosa frase coniata nel Ventennio (”Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di navigatori…”) alla luce del viaggio che Panorama ha compiuto in tutta la Penisola alla scoperta degli eredi di Natuzza Evolo, mistica e veggente di Paravati (Vibo Valentia) morta il 1° novembre scorso. Decine di storie di apparizioni, rivelazioni, guarigioni inspiegabili, bilocazioni, illuminazioni mistiche e poteri soprannaturali. Madonne che piangono, che parlano, che sorridono, immagini di Gesù che appaiono e scompaiono, stimmate e profumi che arrivano dal paradiso con il loro corredo di santoni, veggenti, esorcisti e guaritori. E l’immancabile giro d’affari legato a offerte, pellegrinaggi e souvenir.
Il nostro, insomma, non è solo il Paese di San Francesco e Padre Pio, ma anche quello di mamma Ebe e di Emmanuel Milingo, passando per la madonnina che piange sangue, ormai quasi dimenticata, a Civitavecchia. Si tratta di storie diverse, ma accomunate dalle folle dei pellegrini e dallo scetticismo della Chiesa ufficiale. In molti casi, anzi, le gerarchie ecclesiastiche hanno apertamente combattuto queste forme di devozione popolare legate a discusse figure di veggenti e guaritori.
È il caso di quella che si presenta come l’erede di Padre Pio: Lucia Frascaria, 82 anni, detta “Mamma Lucia”, a San Nicandro Garganico (Foggia) presso Torre Mileto, una manciata di chilometri di distanza dal santuario del frate di Pietrelcina. Mamma Lucia racconta di avere ricevuto, fin da bambina, la visione della Madonna che le ha affidato una missione, sostiene di aver conosciuto in anticipo il contenuto del terzo mistero di Fatima e di avere accanto a sé il nuovo Cristo, nato nel 1975, che si rivelerà al momento opportuno.
Scortata dalle “sorelle” vestite di nero, Mamma Lucia si mostra ai fedeli con le mani coperte di guanti bianchi per “coprire le stimmate”. Predica, distribuisce il cibo e l’olio “benedetto” che si possono acquistare nel santuario, impone le mani ai fedeli che chiedono di essere guariti. Nonostante i ripetuti avvisi e notificazioni dei vescovi di Lucera e di San Severo che hanno esortato i fedeli a non recarsi a Torre Mileto, sono migliaia i pellegrini che ogni anno si raccolgono intorno a Mamma Lucia.
In realtà, spiega il sociologo Massimo Introvigne (direttore del Centro studi sulle nuove religioni, Cesnur), fin dal XIX secolo “tutta la parte settentrionale della Puglia, in particolare Gargano e Capitanata, pullula di visionari e guaritori, molti dei quali legati alla devozione della Madonna dell’Altomare”. Negli anni Settanta, infatti, intorno a un altro veggente, Domenico Masselli (morto nel 1994) sorge un consistente movimento che si ritrova a Stornarella (Foggia). “Si tratta di fenomeni legati alla profonda religiosità popolare del nostro Paese, che oggi sono amplificati dai media” osserva Introvigne. E nell’attuale clima di incertezza economica cresce “il numero di coloro che cercano un aiuto e un sostegno da queste figure”.
Il Nord d’Italia non è da meno. Ghiaie di Bonate, in provincia di Bergamo, è la Fatima italiana: il 13 maggio 1944 la Sacra famiglia sarebbe apparsa alla piccola Adelaide Roncalli di 7 anni. Le visioni e i messaggi della Madonna, si dice, si susseguono per quasi un mese attirando migliaia di pellegrini (vedere i filmati dell’epoca). Ma, come testimonia lo storico Alberto Lombardoni, a differenza di Fatima in Portogallo, la Chiesa di Bergamo ha sempre negato la veridicità di quanto riferito dalla bambina. Adelaide Roncalli venne addirittura spinta a ritrattare e oggi, infermiera in pensione, vive a Milano, lontano dai riflettori.
Però a sessant’anni di distanza i pellegrini si ritrovano ancora nella cappella di Ghiaie di Bonate e un sito internet in otto lingue raccoglie documenti e testimonianze. I fedeli chiedono la riapertura del caso, nel frattempo è scoppiata un’altra polemica per l’acquisto dei terreni intorno alla cappella della Madonna in vista della costruzione di un nuovo santuario. La diocesi, riferisce infatti Emanuele Roncalli dell’Eco di Bergamo, sarebbe disponibile a riconoscere Ghiaie come luogo di culto mariano.
C’è persino una geografia di questi fenomeni, osserva l’antropologo Paolo Apolito, docente all’Università Roma Tre: “Al Nord sono più frequenti le apparizioni della Madonna che affida messaggi ai veggenti, mentre al Sud si cerca soprattutto la guarigione miracolosa. Spesso però si crea un rapporto di dipendenza psicologica tra fedeli e cosiddetti santoni che aiutano a trovare un senso al dolore e alla sofferenza”. Oggi, prosegue Apolito (autore del volume Internet e la Madonna. Sul visionarismo religioso in rete, Feltrinelli), “la capacità di diffusione del messaggio di mistici, veggenti e guaritori si è enormemente ampliata grazie a internet e alle tv locali”.
Anche l’Italia avrebbe avuto la sua Medjugorje, se la Chiesa locale non avesse osteggiato la diffusione del culto delle apparizioni a Oliveto Citra (Salerno), dove 12 ragazzini, proprio come nel villaggio della Bosnia, a partire dal 24 maggio 1985 hanno cominciato a dire di avere apparizioni della Madonna accompagnate da un profumo misterioso. Al catanese Rosario Toscano (38 anni) la Madonna si sarebbe mostrata 32 volte dal 1986 al 1988 e la roccia delle apparizioni a Belpasso è meta di pellegrinaggi.
A Placanica (Reggio Calabria), pochi chilometri di distanza dal paese di Natuzza Evolo, quarant’anni fa la Vergine ha affidato a fratel Cosimo Fragomeni quattro messaggi rivolti all’umanità. Lo “Scoglio delle apparizioni” è divenuto luogo di culto, riconosciuto dalla diocesi di Locri, e fratel Cosimo, terziario francescano, accoglie pellegrini e visitatori in cerca di silenzio e di preghiera. Lo stesso fa fra Elia degli Apostoli a Calvi dell’Umbria Terni, con la particolarità che al mistico umbro si possono inviare preghiere e domande di aiuto anche via email. Ogni venerdì fra Elia benedice queste richieste e le testimonianze parlano di molte guarigioni e grazie ricevute.
Per chi ha problemi di sciatica, artrosi e reumatismi è più indicato recarsi vicino a Foligno, a Cancelli, dove i maschi dell’omonima famiglia (Marino, Maurizio e Leonardo, rispettivamente di 87, 51 e 25 anni) avrebbero il potere di curare queste malattie per intercessione dei Santi apostoli Pietro e Paolo. E incurante della satira di Striscia la notizia, che l’ha fatta oggetto di diversi servizi, Rita Cutolo, a Saludecio (Rimini) sulla Riviera adriatica, continua a ricevere decine di malati al giorno ai quali impone le mani in nome di Dio, della Madonna e degli angeli.
Il movimento carismatico cattolico ricorda ancora il sacerdote canadese padre Emiliano Tardif, scomparso dieci anni fa. Migliaia di persone si ritrovavano alle sue celebrazioni in giro per l’Italia dove si invocava lo Spirito Santo e si contavano decine di guarigioni. Nulla a che vedere con i pretesi “miracoli eucaristici” della veggente romana Marisa Rossi e di Claudio Gatti (sacerdote sospeso “a divinis”) che affermano di ricevere lettere da Dio. Anche Gabriella Carlizzi, sempre nella capitale, sostiene di avere un filo diretto con il Paradiso per liberare il mondo dall’influsso di Satana.
Non di rado poi l’attività di alcuni santoni e guaritori finisce sotto la lente dell’autorità giudiziaria. Sono i casi di Gabriele Basmagi, fondatore della Missione di Sant’Antonio Abate a Padova e molto noto come telepredicatore, e di Giuseppe Zani di Castrezzato (Brescia), denunciato per truffa, lesioni ed esercizio abusivo della professione medica. Dichiarandosi erede di Padre Pio, Zani affermava di poter guarire i tumori. Perciò l’oncologo Umberto Veronesi lancia un drammatico appello: “Fermate i medici stregoni” che spingono molti a sospendere le cure tradizionali per cercare impossibili vie alternative alla cura del cancro.
ignazio.ingrao Martedì 22 Dicembre 2009


10.08.2009 - Crolla il mito di Medjugorje (www.rinascitabalcanica.com)
Negli anni, molti a Medjugorje dicono di aver trovato la pace nell’anima, molti di aver trovato consolazione, altri dicono di aver visto migliorare la loro salute, altri dicono di non aver trovato che un semplice posto come ce ne sono altri. Ma alcuni giorni fa è accaduto qualcosa di inconsueto. Per la prima volta dalle apparizioni, la chiesa Cattolica - e direttamente per decisione del Pontefice Benedetto XVI Joseph Ratzinger - ha preso una posizione drastica che segna un netto distacco da tutta la faccenda. A Tomislav Vlasic, il frate francescano che dalla prima ha supportato i piccoli veggenti e le loro visioni, è stato vietato di parlare oltre di tali miracoli e fare qualsiasi dichiarazione pubblica in proposito.
E’ dagli anni ottanta che a Medjugorje, con le apparizioni “mariane”, ogni anno i credenti arrivano a milioni. Il credere o non credere all’autenticità dei fatti non cambia questo dato, rammentiamo però che queste apparizioni non sono mai state completamente accettate dalle più alte gerarchie cattoliche e non sono entrate a far parte della dottrina ortodossa né della catechesi. Il piccolo e povero paese di Medjugorje di allora, col tempo è andato trasformandosi in un oasi con ville alberghi con ogni comfort, il reddito medio si è alzato molto rispetto al resto della Croazia, ed anche i piccoli veggenti ormai adulti pare vivano in condizioni economiche decisamente migliori di allora, dopo aver continuato ad essere soggetti alle visioni ed averne ricevute circa 40.000, cosa assolutamente inedita come numero rispetto ad ogni evento simile registrato. Le visioni di Fatima furono ben più esigue di numero e cessarono in breve tempo.
Bisogna ricordare la situazione politica di allora, durante il regime post-titino. Andare in chiesa equivaleva ad essere estromessi dal partito dalle cariche pubbliche, e in non pochi casi si rischiava anche la vita. In quegli anni iniziava a spirare però un leggero vento di cambiamenti, dall’URSS con l’inizio della glasnost e della perestrojka, in Polonia con la presenza sempre più forte di solidarnosch, e la cappa del terrore staliniano stava per andare in soffitta seguendo la stessa sorte dei regimi nazisti e fascisti, della dittatura franchista, di quella di Salazar in Portogallo e dei colonnelli in Grecia. Perciò alle apparizioni di allora il partito socialista che era al potere lasciò la scena libera alla Chiesa Cattolica apostrofando il caso con supponenza e con la solita frase presa dalla dottrina di Karl Marx:: “la religione è l’oppio dei popoli”. I piccoli veggenti dicevano che nelle apparizioni gli veniva detto che la Madonna avrebbe portato la pace, purtroppo furono tristemente smentiti in capo a pochi anni, con una guerra fratricida che risollevò antichi rancori, mai sopiti, che covavano sotto la cenere come carboni ardenti, dai fatti della seconda guerra mondiale. Odio e sete di vendetta mai risolti e mai completamente dimenticati partorirono una guerra “civile” nel cuore dell’Europa che, dopo 40 anni, spaccò definitivamente la Jugoslavia, dove un tempo croati e serbi insieme, frequentavano le stesse scuole e le stesse istituzioni.
Negli anni, molti a Medjugorje dicono di aver trovato la pace nell’anima, molti di aver trovato consolazione, altri dicono di aver visto migliorare la loro salute, altri dicono di non aver trovato che un semplice posto come ce ne sono altri. Ma un paio di giorni fa è accaduto qualcosa di inconsueto, per la prima volta dalle apparizioni, la chiesa Cattolica - e direttamente per decisione del Pontefice Benedetto XVI Joseph Ratzinger - ha preso una posizione drastica che segna un netto distacco da tutta la faccenda. A Tomislav Vlasic, il frate francescano che dalla prima ha supportato i piccoli veggenti e le loro visioni, è stato vietato di parlare oltre di tali miracoli e fare qualsiasi dichiarazione pubblica in proposito. In sostanza la Chiesa Cattolica sta prendendo le distanze con forza e Vlasic rischia di essere prima sospeso "a divinis" poi di essere estromesso completamente dalla gerarchia ecclesiastica, mentre già da tempo è stato espulso dall’ordine francescano, al quale apparteneva Hose Rodriges Karbalo, priore dei francescani, a causa della sua iniziativa di creare presso Parma una sua propria comunità religiosa. Negli anni i rapporti che aveva con i piccoli veggenti erano andati deteriorandosi, pare anche che abbia avuto una relazione stabile con una suora che portò anche alla nascita di un bambino: per questo ed altro ha portato a termine un periodo di clausura in un monastero presso l’Aquila, sotto osservazione delle gerarchie cattoliche, per verificare che le dottrine che professava fossero o meno in linea con la catechesi ufficiale.
Dalla diocesi di Mostar siamo venuti a conoscenza che il vescovo locale Ratko Peric si è sempre opposto a quel culto mariano, molti libri sono stati scritti in questi anni da giornalisti ed esperti ed il tenore è stato per la maggioranza per un affossamento del culto come falsità orchestrate fra l’altro anche per ragioni politiche. Citiamo ad esempio quelli di Michael Jones: “Inganno di Medjugorje” e “Medjugorje: la storia non raccontata”, entrambi pubblicati in America, dato che ora storicamente appaiono forti collegamenti fra il protettore dei veggenti, il francescano Vlasic, ed un altro prelato, Jozo Zovko - altro uomo simbolo di Medjugorje, che recentemente si è ritirato sull’isola di Badija, vicino Korcula in Croazia - con le componenti degli Ustasha croati, tristemente famosi per gli eccidi perpetrati sia nella seconda guerra mondiale sia nella guerra Jugoslava, ai danni di ebrei, serbi e zingari. Ricordiamo che gli Ustasha, ferventi cattolici croati, si schierarono apertamente col nazifascismo. Personalmente, abbiamo avuto modo di vedere le foto dei soldati Ustasha esposti nel monastero a Siroki Brijeg, mentre durante la messa nella Chiesa del monastero, Jozo Zovko teneva sull’altare la bandiera croata e l’emblema degli Ustasha.
Forse questa presa di posizione tardiva della Chiesa Cattolica avviene in un momento ora favorevole. Probabilmente questo culto mariano è stato utile finora perché collimava con le logiche politiche della Chiesa Cattolica e quindi fin qui sopportato e strumentalizzato a proprio vantaggio per rafforzare posizioni di fede in una zona di confine col mondo ortodosso e quello islamico europeo. Secondo Jones, autore dei libri sopracitati, questo caso può essere annoverato nel filone dei “preti maghi” che con il loro carisma e le loro capacità psichiche hanno manipolato dei giovani innocenti per tornaconto, loro personale ma soprattutto politico, dato che un altro effetto che ebbero da subito tali apparizioni fu quello di indurre litigi fra le comunità e gerarchie cattoliche e ortodosse che da sempre convivevano pacificamente sul territorio. "Quando si frantumò la Jugoslavia, Tudjman visitò Medjugorje quello non fu un semplice pellegrinaggio ma una manipolazione politica", conferma Jones che presenterà un nuovo libro a settembre in Italia dal titolo: “Dionyso's Rising” (Il risveglio di Dioniso). L’autore farà poi tappa a Belgrado dove presenzierà alla conferenza “Il falso fenomeno di Medjugorje”, durato 28 anni. Scoprire la verità forse aiuterà a sanare vecchie ferite tuttora laceranti tra popolo croato e serbo , tra due confessioni della cristianità, la cattolica e l’ortodossa.
Biljana Vukicevic
PADRE TOMISLAV VLASIC RIDOTTO ALLO STATO LAICALE (di Marco Corvaglia)
VATICANO: SESSO E ERESIA,CACCIATO 'PADRE' DI MEDJUGORJE/ANSA
(di Elisa Pinna) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 LUG -
Esce di scena, portandosi dietro la minaccia di scomunica da parte del papa e le accuse infamanti di eresia, manipolazione delle coscienze, misticismo sospetto e, persino sesso con una suora, il francescano Tomislav Vlasic che nel 1981 diede vita al fenomeno Medjugorje in qualita' di 'padre spirituale' dei sei ragazzini che improvvisamente cominciarono a riferire di vedere ogni giorno la Madonna. Vlasic non ha aspettato di essere scomunicato ed ha giocato d'anticipo: ha dato formalmente le dimissioni nel marzo scorso, anche se la notizia e' trapelata solo in questi giorni. Un brutto colpo per l'immagine di Medjugorje, paesino dimenticato sulle colline dell' Erzegovina, divenuto dagli inizi degli anni ottanta uno dei santuari mariani piu' frequentati del mondo, una calamita per milioni di devoti che vi si recano nonostante la Chiesa non l'abbia mai riconosciuto come sede di eventi ''soprannaturali''. Anzi il Vaticano ha guardato sempre con diffidenza a quelle apparizioni mariane cosi' puntuali, ogni giorno alle 17.00, che continuano tuttora, almeno a sentire i racconti dei veggenti, diventati adulti e sparpagliati in tutto il mondo: piu' di 40 mila visioni e non ''sembrano avere fine'', come osservo', in una visita ad Limina in Vaticano nel 2006, l'attuale vescovo della diocesi, quella di Mostar, mons. Ratko Peric. Le accuse mosse da Benedetto XVI, attraverso la Congregazione per la Dottrina della Fede, contro il 'padre spirituale' del grande fenomeno mistico sono gravissime: ''diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso gli ordini legittimamente costituiti e atti contro il 'sextum' (contro il Sesto comandamento di non commettere adulterio)''.
A renderle ancora piu' fosche vi e' una frase dell'ex dicastero di Ratzinger che ha il sapore di una sentenza: i peccati di cui e' imputato il frate sono stati commessi ''nel contesto del fenomeno di Medjugorje''. Oggi il quotidiano di Sarajevo 'Dnevni Avaz' ha affermato che il frate e' stato espulso dal suo ordine. Da Roma, i francescani negano pero' che il decreto sia mai diventato esecutivo, in quanto Vlasic, di fronte alla minaccia di scomunica, ha chiesto la riduzione allo stato laicale. Con l'uscita di Vlasic, il santuario mariano chiude un altro capitolo nella sua storia, scandita dai successi e dal fascino esercitato sui credenti e dai sospetti suscitati nell'apparato della Chiesa. Gia' agli inizi, l'allora vescovo locale mons. Pavao Zanic accuso' Vlasic e gli altri francescani di essere impostori: la Madonna, nelle sue apparizioni ai bambini, non mancava mai criticare i comportamenti delle autorita' ecclesiastiche del posto e di esaltare invece le gesta dei frati che, dal loro convento, gestivano i pellegrinaggi. Nel 1984, mentre a Medjugorje fioriva il turismo religioso, Vlasic prese carta e penna per autocelebrarsi con papa Giovanni Paolo II come colui che, ''attraverso la divina provvidenza guida i veggenti''. La Chiesa invio' in quegli anni tre commissioni in loco, che non riuscirono a trovare nessun supporto alle affermazioni sugli incontri giornalieri con la Madonna; nel 1991 i vescovi dell'allora Jugoslavia sancirono che non si poteva parlare di ''apparizioni soprannaturali o rivelazioni ''. Tutt'oggi, il santuario e' ''sotto giudizio''. Nel 1985, Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, proibi' ogni pellegrinaggio ufficiale, diocesano o parrocchiale al sito religioso. Lascio' tuttavia la liberta' ai singoli cattolici di recarsi a Medjugorje anche in compagnia di preti. Divenuto papa, Raztinger ha proseguito le indagini fino al verdetto finale contro il grande regista dell'ultima epopea mistica balcanica. (ANSA). PIN 29/07/2009 19:49
ERA LA GUIDA DEI VEGGENTI
E' stato espulso il frate "eretico"
Accusato anche di sesso con una suora
Medjugorje: uscita di scena di frate Tomislav Vlasic. La decisione comunicata dal Ministro generale dei Francescani, José Rodrigues Carballo, segna un altro passaggio chiave del difficile momento del santuario mariano
Roma, 30 luglio 2009 - "Carissimo fratello, il Santo Padre, accogliendo la richiesta di frate Tomislav Vlasic, responsabile di condotte lesive della comunione ecclesiale sia in ordine dottrinale che disciplinare e incorso nella censura dell’interdetto, gli ha concesso la grazia della riduzione allo stato laicale e la dispensa dai voti religiosi".
La lettera firmata il 10 marzo dal Ministro generale dei Francescani, José Rodrigues Carballo ai ministri provinciali di Bosnia Erzegovina, Croazia e Italia (e il cui estratto è noto solo adesso) segna un altro passaggio chiave del difficile momento dei frati del santuario mariano di Medjugorje.
Oltre all’uscita di scena di Vlasic, che in una lettera a Giovanni Paolo II del 1984 si definì "colui che, attraverso la Divina provvidenza, guida i veggenti di Medjugorje", nei giorni scorsi si è ritirato nell’isola croata di Badija padre Jozo Zovko, sino a pochi anni fa direttore spirituale dei veggenti, e già colpito da tre decreti sospensivi (il primo dell’89) per una serie di presunti abusi sessuali. Quella degli abusi sessuali è una accusa che Zovko ha in comune con Vlasic.
Come informa la lettera del 30 maggio 2008 firmata dal segretario della Congregazione per la dottrina della fede arcivescovo Angelo Amato, "notizie non infondate giunte a questa Congregazione rivelano che il religioso, incorso nella censura dell’interdetto, non ha ottemperato neppure parzialmente all’obbedienza eccelesiastica richiesta dalla sua delicatissima situazione che lo vede coinvolto, nel contesto del fenomeno di Medjugorje, per rivelazione di dubbie dottrine, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza agli ordini legittimamente impartiti e addebiti contra sexum".
Fuor di metafora, Vlasic era accusato, tra l’altro, di aver avuto nel 1976 (ma la vicenda era emersa solo nel 1984 e dal 1987 questo lo aveva sopinto a lasciare Medjugorje) una relazione con suor Rufina, alias Manda Kosul, una suora croata conosciuata a Zagabria, che lo accusò di averla messa incinta e poi di non aver ricosciuto il figlio che ne nacque.
La decisione di chiedere la riduzione allo stato laicale è stata presa da Vlasic — come conferma Padre Francesco Bravi, procuratore generale dell’Ordine dei Francescani — visto il procedimento che era stato avviato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e che si stava concludendo con un decreto di riduzione allo stato laicale. Messo spalle al muro, il frate ha compreso che per lui non c’era più spazio. Tra chi gli era vicino l’epilogo era atteso, anche se gli irriducibili già gridano alla persecuzione "subita come Padre Pio che poi è stato fatto santo". Una similitudine che pare assolutamente fuori luogo.
Padre Livio, gli atei e il sisma
Fa sempre discutere il direttore di Radio Maria
17 apr 2009 Commenti
cdt.ch
di CARLO SILINI - In seguito ad una segnalazione, abbiamo ascoltato su Youtube alcune registrazioni scelte delle trasmissioni del direttore di Radio Maria, padre Livio Fanzaga. Radio Maria è forse il maggior network radiofonico nel mondo, con 56 filiali che trasmettono in lingua locale in altrettanti paesi diversi. Ogni giorno l’ascoltano circa 1,8 milioni di utenti. E padre Livio è la sua star indiscussa. «Indiscussa», a dire il vero, non è l’aggettivo più appropriato, visto che attorno ai suoi accorati interventi si scatenano con regolarità violente discussioni. In particolare, padre Livio porta avanti da anni una battaglia grossolana contro gli atei e i non credenti: «Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli: è vero, io prendo in giro volentieri gli atei (...) io mi burlo di loro non perché li disprezzi, ma per far vedere quanto son fessi», ha detto in una trasmissione. In un’altra occasione aveva stabilito che «il gesto supremo dell’ateismo sarebbe il suicidio (...) Questa gente qua (gli atei, n.d.r.) appena arriveranno delle difficoltà, cosa faranno? Si spareranno. E a noi toccherà pure seppellirli.
Vabbé, pazienza». La finezza degli argomenti è tale che non vale la pena di commentarli: si screditano da soli. Diverso, tuttavia, è il recentissimo intervento di padre Livio sul terremoto in Abruzzo: «Nella Settimana Santa» – ha commentato – «il Signore ha voluto che anche loro (gli abruzzesi, n.d.r.) partecipassero così alle sofferenze della sua passione». Da un punto di vista della fede cristiana attribuire a Dio la volontà, anzi l’arbitrio, di infliggere sofferenze gratuite agli incolpevoli abitanti di un certo angolo della Terra, molti dei quali bambini, è un’aberrazione teologica. Significa immaginare un Dio crudele e/o indifferente al dolore degli uomini: tutto il contrario di quanto si evince dai racconti evangelici. È proprio questo volto insostenibile di Dio, propagandato anche dal nemico degli atei padre Livio, a spingere molte persone a dichiararsi non credenti.

29/1/2009 IL BOOM DEL CATTOLICESIMO "MAGICO"
I docili folli di Medjugorje
lastampa.it
l limite dell’ortodossia, i movimenti spirituali non contestano la Chiesa. Che li tollera
MARCO MARZANO
Quasi scomparso nel resto dell’Occidente, il cattolicesimo popolare e «magico» è in Italia più vivo che mai. Il fenomeno più interessante è quello legato all’ascesa del «carismatismo»: un movimento che, insieme a tratti ereditati dalla religione popolare, presenta anche lineamenti inediti e squisitamente «moderni», come l’importanza data agli aspetti espressivi ed emozionali, o alle manifestazioni della soggettività e della spontaneità. A questo fenomeno è dedicato il volume Marco Marzano "Cattolicesimo magico. Un’indagine etnografica"(Pag. 190, € 9,50, di Marco Marzano, pubblicato da Bompiani nella Collana Agone, diretta da Antonio Scurati). Il libro è il racconto autobiografico del viaggio dentro questo mondo. Per compiere l’indagine, l’autore (insegna sociologia a Bergamo) per lungo tempo si è mescolato ai fedeli, osservandoli durante i loro riti, entrando nelle loro case, intervistandoli per ore, accompagnandoli nei pellegrinaggi verso i «luoghi santi» di Medjugorje o in singolari «ritiri spirituali» estivi. Ne pubblichiamo alcuni stralci.
Ora Vicka ha terminato il suo discorso e si è raccolta in preghiera quando una signora improvvisamente sviene cadendo all’indietro proprio addosso a me che istintivamente cerco di sorreggerla. «No! No! - mi dice Luigi, uno del mio gruppo - Non cercare di sostenerla! Lascia che vada giù! Adagiala per terra, non cercare di svegliarla, mi raccomando, falle solo spazio». La donna è ora lì davanti a me, apparentemente senza sensi. Anche altri fedeli sono caduti tra la folla come lei e giacciono a terra. La veggente non appare per nulla stupita e anzi mi sembra che abbia accentuato il suo sorriso. Dunque deve trattarsi di un avvenimento frequente, probabilmente quotidiano. Del resto nessuno dei presenti è stupito nemmeno quando da un angolo del cortile si levano delle urla strazianti. È la voce rotta dal pianto di una giovane donna che si dimena e gridando maledice i genitori: «Mamma, papà, perché mi avete fatto questo? perché? perché?». La ragazza, che continua a contorcersi e a urlare, viene condotta sotto la scala dalla quale Vicka le rivolge un sorriso, guardandola con tenerezza e comprensione. Intanto le persone a terra si rialzano. La signora sessantenne caduta dinanzi a me dice di aver visto Gesù e qualcuno le risponde che ha ricevuto una bella grazia.
Dopo che anche i corsisti hanno preso brevemente la parola per pronunciare qualche frase edificante, Tommaso solleva la croce dal basamento e si avvia solennemente verso la vicina cappella, seguito dal corteo dei fedeli adoranti. Appena giunti in chiesa e dopo aver preso rapidamente posto tra i banchi, i fedeli esplodono in un applauso fragoroso e unanime. E, modulando un’intonazione da stadio, gridano a lungo «Chi non salta non ci crede eh eh» seguito da «Gesù, Gesù, Gesù…»
Quando il battimani si spegne, Don Raffaele dà la parola ad Antonella, che ci annuncia una novità: e cioè che stasera assisteremo anche a «un’effusione dello Spirito», a quel nuovo battesimo che segna ritualmente l’ingresso a pieno titolo del fedele nell’organizzazione. L’effusionanda è Nadia, una ventenne milanese dallo sguardo duro e severo. È una delle persone più ostili con me. Una di quelle che meno volentieri accetta la presenza di un «intruso» tra i corsisti. Tutto quello che so su di lei è che si è convertita di recente. Dopo anni di sporadica pratica religiosa. Seguendo l’esempio della madre. Un giorno a tavola ha fatto cenno a una sua grande sofferenza. Che ha preceduto l’ingresso nel Rinnovamento. Ora è lì, emozionata e molto bella. Lascia la panca e avanza verso i fratelli dell’équipe che la attendono di fronte all’altare. Molti fratelli si fanno da parte per lasciar spazio alla cerimonia. Quando Nadia viene fatta sedere il rito può finalmente iniziare. Nadia chiude gli occhi, incrocia le mani nella disposizione della preghiera e attende. Mi sembra emozionata a giudicare dal lieve tremolio delle sue palpebre chiuse e dalla quantità di saliva che deglutisce con fatica. Antonella le posa affettuosamente una mano sulla spalla e le rammenta l’importanza solenne della cerimonia che sta per iniziare. Poi tutti quelli che le si sono posti intorno in circolo levano le mani verso l’alto, imponendole sul suo capo. Inizia il canto: «Spiiiiriiitooo di Diiiioooo scendi su di lei… Spiiiiriiitooo di Diiiioooo scendi su di lei». Il viso di Nadia è concentrato nella preghiera. Gli sguardi intorno a lei sono affettuosi e colmi di premura. Una mano si posa sulla sua spalla. Dopo aver cantato e mentre Luciana sta proseguendo nella spiegazione, alcuni fedeli si mandano rapidi cenni d’intesa. Subito dopo, tre fratelli aprono a caso una pagina della Bibbia e dopo una rapida lettura scelgono il passo da leggere all’effusionanda. Al termine della cerimonia, Antonella scriverà su un foglietto i tre passi «in modo che l’effusionanda possa ricordarli per sempre e meditarvi». Marina dice di aver avuto una visione: di aver visto chiaramente Gesù che prendeva la mano di Nadia e la conduceva con sé. Franca, un’altra catechista, aggiunge di aver visto la Madonna che la abbracciava stringendola a sé. Luciana chiede a Nadia se ha ancora qualcosa da aggiungere e la ragazza chiede di pregare per i suoi compagni di università, tra i quali «vede tanta sofferenza», «distanza da Dio e prossimità col peccato». Siamo tutti ammirati dalla stupefacente maturità della neo-effusionanda e qualcuno le dice che essere giovane è una grande risorsa perché può fare tanto per il movimento.
Che cosa hanno in comune le storie che ho raccontato? Che cosa avvicina i pellegrini di Medjugorje agli aderenti al Rinnovamento nello Spirito? Sicuramente il fatto che consentono di parlare di un’unica spiritualità «carismatica». E cosa rappresenta la crescita di questi gruppi per il futuro della Chiesa cattolica?
Con tutta probabilità, il pontefice e molti alti prelati della Santa Sede, durante il quarto di secolo del papato woytiliano, si sono convinti (e ne restano persuasi anche ora) che i movimenti non abbiano né la forza né tantomeno la volontà di reclamare per loro alcuna reale autonomia sul piano teologico, dottrinale e pastorale. Che essi non siano in grado di mettere in questione nessuno degli indirizzi spirituali di fondo della cattolicità. Tanto più che essi non chiedono di essere coinvolti nella scelta dei pastori e non pretendono che la Chiesa compia scelte riformatrici coraggiose come il sacerdozio femminile o il matrimonio dei preti. I movimenti non criticano mai, perché la condividono è ovvio, la scelta curiale di combattere ogni forma di contraccezione e non invocano un trattamento più comprensivo verso i divorziati, gli omosessuali o i preti sposati. Non chiedono, come fecero i teologi della liberazione (e fu la causa della violenta repressione ai loro danni!) di adeguare il messaggio evangelico alle situazioni sociali concrete nelle quali esso era evocato, alle aspettative delle masse povere del Sudamerica. Non annoverano tra le loro schiere contestatori raffinati come Arrupe, Kung, Gutierrez, Boff. Non mettono in questione proprio nulla. Nulla. Tranne forse l’essenza stessa del cattolicesimo così come l’abbiamo conosciuto.
CLT - Vaticano, un vademecum di Benedetto XVI su apparizioni mariane

Roma, 8 gen (Velino) - Un documento che impartisce un giro di vite sul fenomeno delle apparizioni mariane. Lo ha messo a punto Papa Ratzinger che a breve lo renderà pubblico. È quanto annuncia Petrus il quotidiano on line sul pontificato di Benedetto XVI che scrive: “Civitavecchia e Medjugorje rappresentano solo i casi più recenti e clamorosi: luoghi in cui presunti veggenti dicono di aver avuto e di continuare ad avere apparizioni della Vergine, anche se Nostra Signora si limiterebbe a dar loro messaggi assolutamente inconsistenti dal punto di vista teologico e spirituale. Risultato: i fedeli si trovano disorientati a causa di manifestazioni che la Chiesa non solo non ha ancora riconosciuto come veritiere ma che difficilmente approverà anche in futuro. Come si sa, peraltro, in materia la cautela della Chiesa è massima: centinaia sono i casi di apparizioni bocciati e bollati come falsi solo negli ultimi cinquant'anni. Tuttavia, c'è chi continua a giurare di vedere la Madonna, richiamando nei propri luoghi folle di fedeli disperati, molte volte alla ricerca di un miracolo o di una grazia che, però, non arriva. Come affrontare, allora, questo fenomeno? Come evitare che si diffondano messaggi non veritieri della Madre di Cristo all'umanità? Le risposte a questi e ad altri quesiti sono contenute in un 'direttorio' che Benedetto XVI ha fatto istruire alla Congregazione per la Dottrina della Fede e che presto verrà reso pubblico e inviato ai Vescovi diocesani di tutto il mondo. Con tale documento, che integra le Istruzioni già impartite nel 1978 dal Vaticano, il Papa chiede la massima severità negli accertamenti relativi alla constatazione della veridicità delle apparizioni mariane”.

“I Vescovi –spiega Petrus -, dopo aver insediato una commissione di psichiatri, psicologi, teologi e pedagogisti, dovranno imporre il silenzio agli pseudo-veggenti. Sarà questo un primo banco di prova: la storia insegna, da Lourdes a Fatima, da Guadalupe a La Salette, che chi realmente ha il dono di essere in contatto diretto con la Madonna, segue, anche a causa di enormi sofferenze, le direttive della Chiesa locale. Dunque, chi non resterà nel silenzio ma farà sì che la notizia di queste presunte apparizioni circoli liberamente, attirando attorno a sé la presenza di curiosi, giornalisti e fedeli alla ricerca di una grazia particolare, avrà già dato un segno indicativo della falsità del proprio misticismo. Maria stessa, infatti, non convaliderebbe mai un atto di disobbedienza nei confronti di un Vescovo, anche se questi fosse in errore. Secondo punto: gli pseudo-veggenti andranno visitati da psichiatri e psicologi, possibilmente sia atei che cattolici, per certificare la loro salute mentale e per verificare se siano affetti o meno da patologie di carattere isterico o allucinatorio o da manie di protagonismo. Terzo passo da compiere: appurare il livello di istruzione di chi si proclama 'mistico', per evitare che possa ingannare le autorità ecclesiastiche e i fedeli dopo aver attentamente studiato scritti di teologia e mariologia. In tal senso, chi è oggetto di accertamenti da parte dell'autorità ecclesiastica, sarà chiamato a consegnare alla Commissione insediata dalla Diocesi anche le apparecchiature informatiche in suo possesso, compresi i personal computer, per consentire di verificare se abbia mai effettuato ricerche in materia di apparizioni in Internet, uno strumento ricco di informazioni per chi volesse 'copiare' o imparare da veri veggenti il senso teologico di messaggi celesti”.

“Nel direttorio, inoltre – continua Petrus-, si chiede ai Vescovi di accertare se gli pseudo-veggenti abbiano interessi economici diretti o indiretti in relazione ai pellegrinaggi e all'inevitabile vendita di souvernirs religiosi nei luoghi in cui dicono di vedere la Beata Vergine Maria. C'è poi la questione del rispetto dell'ortodossia: quanto rivelato dalle apparizioni non deve risultare in contrasto né con il Vangelo né con la dottrina della Chiesa ma essere in armonia con essi. Va da sé, dunque, che se un 'veggente' attribuisce alla Madonna frasi o concetti contrari al Magistero, è da considerare un mendace. Se proprio dalle analisi non dovessero risultare anomalie, e quindi il 'veggente' dovesse essere ritenuto credibile, in ultima istanza dovrà essere interrogato da uno o più demonologi ed esorcisti per escludere che dietro alle apparizioni (come è già avvenuto tantissime altre volte nella storia del cristianesimo) si nasconda Satana per trarre in inganno i fedeli. In base alle nuove istruzioni pronte ad essere emanate dalla Santa Sede in nome e per conto di Benedetto XVI, che con il fenomeno delle apparizioni mariane ha già avuto a che fare durante il suo ultraventennale mandato di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, c'è dunque da attendersi un vero e proprio giro di vite, con 'processi' più lunghi, meticolosi e rigidi da parte delle Diocesi, anche per una corretta informazione da fornire ai fedeli, in modo che non si verifichino vicende molto simili a quelle di Civitavecchia e Medjugorje, dove migliaia di persone continuano ad accorrere malgrado il Vaticano non abbia mai riconosciuto come veritieri i fenomeni soprannaturali ivi segnalati. Naturalmente, stando al 'vademecum' fatto redigere dal Papa alla Congregazione competente, la stessa prassi 'investigativa' andrà impiegata qualora qualcuno dovesse asserire di vedere e parlare con Gesù, gli Angeli o i Santi o se addirittura (è recente un caso in provincia di Salerno) manifestasse le stimmate o edichiarsse di avere statue ed immagini sacre che lacrimano in casa”.

“Per conoscere il pensiero di Benedetto XVI in materia – aggiunge Petrus -, basta ricordare quanto egli dichiarò, ancora cardinale, al giornalista e scrittore Vittorio Messori: ‘In questo campo, più che mai, la pazienza è un elemento fondamentale. Nessuna apparizione è indispensabile alla fede, la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo’. Il noto teologo René Laurentin, dopo anni di ricerche, ha censito oltre 2.450 manifestazioni mariane documentate nella storia della Chiesa. Ma su quasi 300 richieste di indagine avviate nell'ultimo secolo, le autorità ecclesiastiche hanno attestato ufficialmente come vere solo una dozzina di apparizioni. L'ultimo riconoscimento è quello di Nostra Signora di Laus, in Francia, avvenuto l'8 maggio del 2008, però i fedeli hanno dovuto attendere 3 secoli prima di ottenerlo. Le altre apparizioni approvate sono concentrate soprattutto in Europa (Fatima, La Salette, Tuy, Beauraing, Banneux, Siracusa), ma anche in Egitto (Zeitun), Siria (Damasco) e Ruanda (Kibeho). All'inizio di questo articolo accennavamo a Civitavecchia e Medjugorje: nel primo caso, è una bambina ad asserire di aver avuto apparizioni della Vergine. Contestualmente, una statua della Madonna di Medjugorje collocata nel giardino della sua abitazione, avrebbe addirittura pianto sangue; lo stesso fenomeno si sarebbe ripetuto in presenza dell'allora Vescovo Girolamo Grillo, in un primo momento scettico. Lo stesso Giovanni Paolo II, messo a conoscenza dell'accaduto, volle per alcune ore quella statua nella sua cappella privata, ma il Vaticano non si è mai pronunciato a favore delle apparizioni e delle lacrimazioni soprannaturali”.

“Più complesso – ricorda Petrus -il caso di Medjugorje: da oltre un quarto di secolo la Madonna apparirebbe ogni giorno ai veggenti e una volta al mese detterebbe un messaggio per l'umanità. Ma il cardinale Tarcisio Bertone, braccio destro del Papa, non ha mai nascosto il suo scetticismo: ‘Dal 1981, Maria sarebbe apparsa decine di migliaia di volte a Medjugorje. Questo è un fenomeno non assimilabile ad altre apparizioni mariane’. Per questo il Vaticano ha chiesto all'Opera romana pellegrinaggi (una delle più importanti agenzie di turismo religioso che fa capo al Vicariato di Roma) di depennare dal catalogo le visite alla più famosa località della Bosnia-Erzegovina, dove comunque si recano oltre due milioni di fedeli l'anno. Il problema dov'è? Si sono create due fazioni: una favorevole alle apparizioni, e dunque dalla parte dei veggenti; l'altra apertamente schierata con il Vescovo diocesano, Monsignor Ratko Peric, che come il suo defunto predecessore, non crede alla veridicità di questi fenomeni e, non venendo mai ascoltato, ha chiesto da tempo ai presunti veggenti di vivere nel nascondimento e di non divulgare alcun messaggio attribuito alla Madonna. Basterebbe già la mancata obbedienza al Vescovo, secondo il vademecum voluto da Benedetto XVI, per dichiarare false le apparizioni di Medjugorje”.


Dalla Lettera pastorale di Mons. Pier Giacomo Grampa (Vescovo di Lugano) dal titolo: "Andava di villaggio in villaggio".

Nella prima lettera ai Corinzi, al capitolo primo, versetti 16 e 17 arriva a dire: “Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad evangelizzare”. Forse dobbiamo anche noi convertire la nostra pastorale, incentrata sui sacramenti, convertirla all’annuncio della Parola, alla centralità della Parola, all’impegno di annunciare e vivere secondo la Parola di Dio. A fare la Chiesa è la fede che proviene dall’ascolto della Parola, non dalle fantasie e dalle visioni, e si traduce poi nei sacramenti.